Piazza del Popolo:
Dante700, l’opera di ghiaccio che celebra i 700 anni della morte
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita… E quindi uscimmo a riveder le stelle”. I primi e gli ultimi versi dell’Inferno della Divina Commedia scolpiti nel ghiaccio, per celebrare Dante Alighieri a 700 anni dalla sua morte. «Un omaggio al sommo poeta – dice il sindaco Matteo Ricci -. Pesaro, nonostante il Covid-19, continua ad investire sull’attrattività e sulla cultura, nel limite delle restrizioni e sperando di riaccendere la città come piace a noi. Dovendo evitare assembramenti abbiamo deciso di mantenere questo allestimento, inaugurato in occasione del Natale, ringraziando Rivacold e Guerra per questa opportunità. Un grazie doveroso anche agli artisti, che hanno scolpito Dante e personaggi legati alla Divina Commedia. Un’opera originale, che inserisce la nostra città nelle celebrazioni dantesche del 2021, con Ravenna e Firenze a fare da capofila».
Un bosco e un cielo stellato a far da sfondo a Dante, in un’opera che «dà avvio alle celebrazioni che Pesaro dedicherà all’anniversario e che abbraccerà tutti i luoghi del territorio, testimoni diretti della vita di Dante». La modalità adottata è quella scelta per «l’esposizione fotografica di Adriano Gamberini alla Pescheria – spiega l’assessore alla Bellezza Daniele Vimini – una mostra-vetrina che ha permesso la fruizione in sicurezza e che ha consentito di valorizzare l’arte e la cultura in questo inverno di cautele. Abbiamo sfruttato la struttura nata per il presepe di ghiaccio per omaggiare Dante con un’opera che potesse incuriosire “democraticamente” i pesaresi».
L’opera. Le 7 sculture di ghiaccio (tra cui quella dedicata a una lavoratrice per ricordare come la crisi nell’era Covid-19 si declini soprattutto al femminile) di #Dante700 sono state realizzate da Francesco Falasconi e Matteo Renato dell’Accademia Italiana Ghiaccio Artistico, grazie al sostegno di Rivacold e Guerra Graziano srl. L’opera sarà esposta in piazza del Popolo fino a marzo. È stata realizzata con 150 ore di lavoro e con i 3000Kg di ghiaccio utilizzati per la precedente opera. È conservata in una struttura refrigerata, lunga 8 metri e larga 2, e protetta da una temperatura di -10°.
«Per i 700 anni della morte di Dante Alighieri in tutto il mondo si svolgeranno moltissime iniziative colte e popolari come Dante stesso insegna. Una di queste è senz’altro la dedica dei nostri artisti del ghiaccio, al celeberrimo capolavoro dantesco Divina Commedia e, in particolare, alla cantica più amata, l’Inferno – sottolinea l’operatrice culturale e presidente dell’associazione Le Voci dei Libri Lucia Ferrati -. Gli artisti del ghiaccio si sono ispirati alla prima terzina che apre la cantica infernale “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura” sino ad arrivare all’uscita dal mondo delle anime dannate con un Dante che torna “a riveder le stelle”». Dalla Selva oscura alle stelle un percorso di purificazione, liberazione, pieno di speranza, «che ben dialoga con la nostra contemporaneità in cui la selva oscura della pandemia ci ha sicuramente costretti come a Dante a sentimenti di dubbio, paura, incertezza, ma ottimisticamente – e questo è l’augurio che gli artisti del ghiaccio di fanno – è quello di tornare presto a vedere una fine di questo momento difficile per rivedere con speranza le beneamate stelle, una luce nel nostro orizzonte. Opera semplice, omaggio al nostro più grande Poeta e, insieme, un simbolo di speranza per un futuro prossimo».
Alla presentazione dell’opera presenti anche il coordinatore eventi del Comune Massimiliano Santini, Francesco Falasconi e Matteo Renato dell’Accademia Italiana Ghiaccio Artistico e Graziano Guerra di Guerra Srl.