Mentre in questi giorni le acque del Marano si fanno notare per l’ennesima strana schiuma che scende verso il mare, la Regione ha certificato come buona le sue acque per la balneazione.
L’assessore Lea Ermeti: “Abbiamo raccolto gli sforzi degli ultimi anni per risanare un ecosistema particolarmente fragile ed esposto”
Il Marano negli anni ha spesso presentato delle caratteristiche peculiari con un ecosistema particolarmente fragile ed esposto ai cambiamenti dovuti al fondale marino e allo scambio intermittente tra acque fluviali e marine. In questi due anni, l’amministrazione ha concentrato gli interventi su alcuni vettori fondamentali: acque meteoriche, controllo della vegetazione all’interno degli argini dal ponte della ferrovia al ponte di viale D’Annunzio; implementazione del sistema di consolidamento e rettifica delle sponde secondo l’ingegneria naturalistica e infine controllo del deflusso a mare e della miscelazione con le acque marine attraverso la rimozione periodica del cordone sabbioso che si forma a causa delle mareggiate e della scarsa portata del torrente Marano.
“Oggi Riccione può finalmente vantare acque di balneazione che vanno da eccezionale a buono – ha aggiunto l’assessore Ermeti – con il balzo del Marano da “sufficiente” a “buono” abbiamo tutte le carte in regola. Sono 7 i punti di analisi per la qualità delle acque di balneazione di queste 6 sono eccellenti e una buona. Il Marano per noi è stata una scommessa e l’abbiamo vinta, non solo in termini ambientali, ma anche di riqualificazione cittadina. I progetti sono tanti, dal lungomare nuovo con il secondo stralcio del Goethe, alla riqualificazione della Reggiana. Era ovvio però che prima di tutto dovevamo ristabilire un equilibrio naturale, tra mare, fiume e terra. Un impegno che manterremo sempre”.
“Questo è un ottimo risultato e ringrazio l’ufficio Ambiente del Comune e l’amministrazione comunale per aver continuamente lavorato per migliorare un tratto di costa molto bella e interessante”, dice Christian Casadei, del Cda della Cooperativa Bagnini e titolare degli stabilimenti balneari 123 e 124 al Marano. “Abbiamo iniziato qualche anno fa ad impegnarci insieme con il Comune per risanare tutta l’area del Marano – racconta – perché non si poteva mettere a rischio la balneazione di un pezzo di costa Adriatica e perdere un patrimonio naturalistico come questo. La salvaguardia del mare è prima di tutto tutela della salute delle persone ma anche della nostra economia. Oggi la Regione conferma finalmente per il Marano una qualità “buona” delle acque di balneazione e mette al top con “eccellente” tutto il mare di Riccione. Non abbasseremo la guardia perché ogni accorgimento è importante per conservare un ecosistema davvero bello”.