Mauro Gardenghi (1946 – 2021)
Addio a Mauro Gardenghi, per 40 anni segretario generale della Confartigianato provinciale. Se n’è andato prima del tempo a 74 anni, era nato a Frascati l’11 dicembre 1946. Lascia la moglie Nadia e due figlie, Valentina e Corinna.
Sul suo tavolo in via Marecchiese sempre libri di raffinata intelligenza. Montaigne tra gli autori preferiti. Ha caratterizzato la vita sociale ed economica della provincia negli ultimi decenni. Uomo colto ma fermo quando doveva proteggere gli interessi degli associati. Una delle sue pennellate: “Pensavo di aver già vissuto tutte le emozioni di una vita passata al fianco degli imprenditori e delle loro imprese. Ma questa di Roma è stata una giornata davvero sorprendente. Decine di migliaia di imprenditori, centinaia da Rimini, hanno urlato il loro ‘Basta!’, hanno richiamato l’attenzione su chi ogni giorno prova a resistere, senza tutele, senza ammortizzatori, ma vessato da burocrazia e fisco di matrice statale e locale. E’ l’ammonimento finale al Palazzo che parla, a Roma e a Rimini, senza sapere cosa significa portare la responsabilità di un’impresa, di avere dipendenti da lasciare senza stipendio con drammi famigliari quotidiani. Se la politica avesse davvero coscienza di quel che sta accadendo, non assisteremmo a certi stucchevoli teatrini, ma a concrete iniziative per alleggerire il peso che sta schiantando la spina dorsale della nostra economia”.
Un’altra delle sue lucide riflessioni: “Le istituzioni possono fare tutto, ma non sostituirsi alle imprese. Il pubblico deve creare l’ambiente ottimale, i cosiddetti fattori esterni, per permettere la crescita alle imprese. Hanno un ruolo fondamentale sulla logistica: strade, ferrovia, aeroporti, autostrade. Credo che la mano dello Stato conti moltissimo, perché mentre un tempo la competizione era tra imprese, oggi, la competizione, è tra territori, tra sistemi produttivi: Cina contro Europa e Usa contro le nazioni emergenti. Dico che Stato, Regioni, Comuni, Camere di commercio, banche se aiutano le imprese fanno il loro giusto dovere. Se facessero tutto per contrastarle, saremmo perdenti. Nel nostro sistema non vedo risorse sulla ricerca, c’è una burocrazia eccessiva. Ad esempio, all’estero in 3 mesi si mette su un’impresa; in Italia per il peso della macchina amministrativa ci vogliono tre anni. A nostro sfavore c’è una leva fiscale troppo alta, il costo del lavoro eccessivo. Ecco perché le istituzioni devono essere al fianco e fare sistema”.
Aveva ricoperto anche ruoli di prestigio nella comunità, come sedere nei consigli d’amministrazione della Fiera (vice-presidente), della Carim e della Camera di Commercio.
Il ricordo del sindaco Andrea Gnassi e dell’assessore alle Attività economiche, Jamil Sadegholvaad: “L’amministrazione comunale di Rimini esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Mauro Gardenghi. Uno dei protagonisti della vita economica e imprenditoriale in città e in provincia dal dopoguerra a oggi. Di Mauro ricordiamo questo: il suo incredibile attaccamento al lavoro, la sua passione per portare avanti le ragioni degli imprenditori non come forza cooperativa ma con l’esatta convinzione che il fare impresa contribuisse in maniera fondamentale al creare lavoro e benessere, alla crescita e alla coesione del tessuto sociale della comunità. Lo dimostrano anche i suoi anni di impegno in prima linea strutture come la Fiera di Rimini, nate per fare da volano al sistema territoriale intero, e non solo a una sua parte. Dal punto di vista personale, Mauro Gardenghi era una persona piena di interessi, curioso, aperto alle novità, capace di intuire prima di altri l’evoluzione di un settore economico o le potenzialità del protagonismo nel dibattito cittadino attraverso l’utilizzo dei media. Crediamo che il miglior modo di ricordare e onorare Mauro Gardenghi sia portare avanti la sua idea e cioè che il fare impresa in maniera corretta e trasparente sia uno dei modi più alti e nobili di contribuire al benessere della società. L’amministrazione Comunale di Rimini si stringe intorno al dolore della famiglia e degli amici”.
Il ricordo di Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group (Rimini Fiera): “L’improvvisa scomparsa di Mauro Gardenghi priva la città di una persona dai grandi valori umani, protagonista nei passaggi che l’hanno fatta crescere in questi decenni. Mauro è stato sempre fonte di stimolo e di idee, ha vissuto con spirito di servizio oltre 20 anni di responsabilità all’interno della Fiera di Rimini, di cui è stato a lungo vice-presidente. Ricordo un brano del suo intervento all’inaugurazione del nuovo quartiere, quando volle rimarcare come la Fiera fosse un patrimonio prezioso, figlia di sacrifici e grandi intuizioni, da proteggere e valorizzare perché avrebbe rappresentato benessere diffuso sul territorio, per imprese e famiglie. Sono personalmente scosso dalla sua scomparsa. Perdo e perdiamo una figura che ha sempre creduto nel valore dell’agire insieme. Voglio anche ricordarne la passione per la pittura, per la quale aveva davvero talento. Insieme a tutta IEG sono vicino alla famiglia in questo momento di dolore”.
Il giornalista Cesare Trevisani è stato suo collaboratore. Sui sociali lo ricorda con queste parole: “Con te se ne va uno dei migliori di questa città. Ci saranno parole più adeguate delle mie per raccontare cosa e come lo hai fatto per amore degli artigiani e della città. Sappi che non posso immaginare di fare a meno dei tuoi consigli, del tuo esempio. Quindi stai qui vicino, trova un modo per farti sentire ancora”.
Che la terra gli sia lieve.