Pittura del Trecento, Giovanni da Rimini in mostra. Al centro dell’esposizione il ritorno in città, dopo 85 anni, del crocifisso di Mercatello di Giovanni da Rimini dal 18 settembre – al 7 novembre a Palazzo Buonadrata di Rimini.
La maestosa e antica croce, dipinta da Giovanni da Rimini (1309), proviene dalla chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro. Si tratta dell’unica opera datata e firmata dal maestro protagonista della gloriosa ‘Scuola riminese del Trecento’, reduce dal restauro che l’ha riguardata in questi mesi e quindi visibile a distanza ravvicinata nel suo massimo splendore.
La mostra avrà per titolo ‘L’Oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento Riminese’ ed è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli e da Soroptimist Rimini.
Accanto alla croce di Giovanni da Rimini saranno presenti altre opere del Maestro. L’esposizione, in programma nella sede della Fondazione in Corso d’Augusto, sarà la preziosa occasione per dischiudere uno sguardo inedito e ravvicinato sulla produzione del Trecento riminese, tesa tra le innovazioni narrative e “umanistiche” di Giotto e le finezze formali e simboliche della coeva cultura bizantina.
La mostra, ad ingresso gratuito, è curata dal Prof. Daniele Benati e dal Prof. Alessandro Giovanardi; è completata dal patrimonio di opere della Fondazione ospitate al Museo Tonini, oltre a prestiti esteri. Sarà un’esposizione sobria e raffinata, che permetterà anche una visione accurata del linguaggio artistico di Giovanni sul tema poetico e sacro della crocefissione.
L’opera del capostipite della Scuola Riminese del Trecento è in questi giorni in Umbria dove si stanno concludendo, grazie a mecenati riminesi, gli interventi di restauro che lo stanno salvando dalla diffusa aggressione dei tarli xilofagi, ripristinando inoltre la tessitura pittorica e la leggibilità degli splendidi dettagli.
I precedenti interventi di restauro sulla Croce risalivano al 1966, quando l’opera si trovò malauguratamente tra le vittime dell’alluvione di Firenze, dove era occasionalmente custodita proprio per alcuni interventi conservativi.
Da ricordare la collaborazione e il sostegno del Museo della Città di Rimini Luigi Tonini, del Museo di San Francesco a Mercatello sul Metauro, Crédit Agricole, Associazione tra Fondazioni di origine bancaria, Fondazione Ordine dei Commercialisti Rimini, Digitalprint, Ikuvium.
La mostra ha richiesto il patrocinio alla Regione Emilia-Romagna, al Comune di Rimini e all’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali.