Filippo Sacchetti, segretario provinciale del Pd
di Filippo Sacchetti*
Ora è ufficiale: si vota il 3 e 4 ottobre per il rinnovo dei governi delle città italiane. A Rimini la tornata autunnale riguarda 5 Comuni: Rimini, Cattolica, Novafeltria, Pennabilli, Montescudo-Montecolombo. Il Partito democratico, e le coalizioni a cui partecipa attivamente e con entusiasmo, presenta per ognuna di queste realtà proposte programmatiche e candidati fortemente radicati sui territori, concreti, inclusivi, con una solida base etica e agganciati ai valori di libertà, democrazia, giustizia sociale del centrosinistra. Abbiamo tutte le carte in regole per ottenere la fiducia della maggioranza dei cittadini in ognuno dei 5 Comuni.
Ma il risultato non è l’unico elemento di un percorso di comunità. Pur nelle difficoltà di una politica a tutti i livelli ormai disarticolata e spesso indifesa di fronte ai cambiamenti vorticosi della società, il Partito Democratico e il centrosinistra hanno ancora il merito – sì, proprio il merito – di rispettare i cittadini, non trattandoli né come pecore né come allocchi. Il centrodestra a Rimini, giusto per fare un esempio, ancora non ha un suo candidato, a 60 giorni dalle elezioni. Programmi, proposte, idee da offrire al dibattito nessuna. Siamo davvero alla paralisi del potere per il potere, in cui le ambizioni personali e i veti incrociati tra partiti relegano sullo sfondo i primi e unici destinatari di una elezione, vale a dire i cittadini e le città. C’è una assoluta mancanza di rispetto, un assoluto menefreghismo rispetto ai destini della comunità. L’altro elemento che emerge, in questo quadro scompaginato, è la ripicca. Resto piuttosto perplesso che a Rimini, in una città medaglia d’oro alla resistenza e città di profondi valori democratici e riformisti, stia prendendo forma un movimento che non guarda più alle stelle in alto, ma operazioni degne del retrobottega della peggiore prima repubblica attorno solo al senso di rivalsa che accomuna i soggetti in campo. C’è da far pagare al PD il mancato accordo su Cattolica? Ecco allora ‘favorire il dialogo’ con l’ex vice sindaca (per 10 anni…) dell’amministrazione di centrosinistra a Rimini, città dove i 5 Stelle sono all’opposizione da sempre, ora sostenuta da imprenditori già candidati in pectore della destra. Adesso si aggiunge l’ipotesi che la lista Lisi possa essere attrattiva per Forza Italia e Fratelli d’Italia… Grillo, Meloni, Berlusconi a braccetto con la due volte vice sindaca di uno dei Comuni simbolo del centrosinistra in regione. E’ una storia che non si racconta se non appunto con il rancore personale. Il punto di contatto è chiaro. Lisi voleva un altro giro di giostra sulla poltrona di vice sindaco, dovendo forse toccare il record olimpico dei 15 anni. Il movimento cinque stelle è infuriato perché il pd non ha appoggiato la ricandidatura (e rielezione) del sindaco di Cattolica, unico loro sindaco rimasto in Emilia Romagna. Appoggio che il pd avrebbe dovuto garantire, pur sostenendo una visione di città molto diversa e senza aver avuto punti di contatto sui temi strategici per il futuro. In barba alla storia e allo spirito originario del Movimento 5 Stelle, non ci si è neanche presi la briga di leggere o di discutere l’impianto programmatico della coalizione a Rimini, incardinato su quei temi della transizione energetica, dei diritti civili, della partecipazione che devono (dovrebbero) essere patrimonio di valori che ci unisce e ci sta unendo come comunità a Rimini e in Emilia Romagna.
In pratica il partito della ripicca si fonda su un unico punto statutario: o il pd mi permette di raggiungere il mio obiettivo personale, oppure io faccio di tutto per farlo perdere. Poco conta la coerenza. Quello che conta è far perdere il pd. Bene! Il movimento della ripicca però dimentica un elemento di fondo. Ci sono i riminesi, i cittadini, le persone con i loro problemi. Che non cercano vendetta ma risposte ai nuovi problemi che da settembre avranno l’aggiornamento dell’esito della stagione estiva, della campagna vaccinale e dell’aumento dei casi. Noi non siamo appiattiti sulla tattica elettorale di bottega, cerchiamo di mettere in campo proposte e persone credibili, nella volontà di superare le ragioni personali e di trovare senso comune per proseguire nel lavoro di cambiamento di questi anni che ha come unico scopo migliorare la qualità di vita dei riminesi.
Mancano 60 giorni alle elezioni. Pochi, tanti, a seconda della prospettiva di chi guarda. A Rimini il centrosinistra si presenta forte del lavoro straordinario fatto in questi anni, innervato e innovato dalle proposte programmatiche concrete e allo stesso tempo visionarie del tavolo della coalizione. A Cattolica invece abbiamo candidata e proposta per tornare al governo della città. Abbiamo fatto tutto con estrema chiarezza e con massimo rispetto delle persone. Anche questo. Oggi, conta.
*Segretario provinciale del Pd