“Il fuoco a Santarcangelo”.
Mutoid, al via l’allestimento della mostra con le opere della Mutoid Waste Company
Dal 30 dicembre al 2 gennaio Mutonia “trasloca” in piazza Ganganelli
È cominciato questa mattina (martedì 28 dicembre) l’allestimento della mostra “Il fuoco a Santarcangelo”, che per quattro giorni porterà il parco artistico di Mutonia in piazza Ganganelli: dal 30 dicembre al 2 gennaio, infatti, le opere e le installazioni della Mutoid Waste Company potranno essere ammirate sia nella piazza centrale che sotto i portici del Comune.
Arrivati a Santarcangelo nel 1990 invitati dal Festival del teatro in piazza, i Mutoid non se ne sono più andati, fondendosi alla comunità locale che li ha accolti e difesi nei momenti più delicati della loro storia. L’Amministrazione comunale ha tributato loro la massima onorificenza cittadina con l’assegnazione dell’Arcangelo d’oro nel 2020, e durante l’ultima edizione del Festival, Mutonia è diventata l’ambientazione di due spettacoli indimenticabili: la mostra in piazza Ganganelli rappresenta dunque una nuova tappa dei festeggiamenti per il trentennale.
La Mutoid Waste Company
Il gruppo nasce nella Londra thatcheriana dall’incontro di artisti, attivisti e meccanici per creare sculture ad alto contenuto distopico, recuperando materiale di scarto. Con le loro performance hanno anticipato e influenzato la cultura rave e molte delle pratiche sociali che si sono opposte al grande business delle multinazionali dell’intrattenimento. Fin dall’inizio hanno scelto di vivere in comunità all’interno di edifici e capannoni dismessi o costruendo villaggi a impatto zero nelle zone abbandonate, come Mutonia a Santarcangelo di Romagna, convertendo camion, bus e furgoni in case sempre in movimento. Nel loro trentennale cammino sui terreni fertili dell’underground hanno raggiunto ogni angolo del mondo, gettando i semi del suffisso -oide per sottolineare il concetto di mutazione al quadrato, un’originale utopia che non tollera alcuna separazione tra vita e arte e che ha come simbolo il riutilizzo creativo del rifiuto, in alternativa ai banali modelli della società dei consumi. Un vero e proprio antidoto a un futuro post apocalittico che sembra destinato a generare nuove diseguaglianze e ingiustizie, e che perciò necessita di essere cambiato nel qui e ora del presente.
Il fuoco a Santarcangelo
Installazione opere dal 30 dicembre al 2 gennaio
Piazza Ganganelli – Portici del Comune
Artista Lyle Rowell “Doghead”
Opere: “The Flying Eye” (2012) – Ispirata da alcuni disegni egizi e maya che poi sono state stilizzate dall’artista Von Dutch negli anni ’50.
“Blastr” (2014) – Ispirata dai disegni futuristici di robot/autonomi tipo “Mecha”. I mecha o mech sono robot presenti in numerose opere di fantasia, dalla letteratura ai manga e agli anime, che si caratterizzano per le dimensioni straordinarie, sempre superiori a quelle umane e solitamente più che mastodontiche (ma anche di dimensioni non gigantesche), e per il fatto di essere comandati da almeno un pilota presente all’interno della struttura metallica. Il termine è anche usato per indicare nello specifico il genere fantascientifico robotico.
“Wrecks” (1996) – Wrecks era un cane robot funzionante con un motore di una Citroen 2CV “due cavalli”, un cane non tanto ubbidiente che era un po’ difficile da tenere sotto controllo con il suo guinzaglio. Ormai ha 25 anni e non cammina più. L’ispirazione per Wrecks viene dal giocattolo “Zoids”, che infatti era un orso.
Artista Lu Lupan
Opere: “B-Lad” (2006) – Realizzazione a sei mani su commissione del Festival della Filosofia di Carpi, edizione 2006. Costruita assieme agli artisti Alessandro Scarpa e Mauro Pirredda con uno scheletro in ferro e bidoni blu, paraurti di auto, carene di scooter e moto.
“Riù” (2006) – Realizzazione a quattro mani, costruita assieme ad Alessandro Scarpa come proposta di spettacolo.
Composta principalmente di plastiche di recupero, paraurti di automobile e carene di scooter e motociclette.
“Birdy – Dr Livingstone” (2001) – Entrambe le sculture sono state realizzate come parte integrante del progetto d’ambiente espositivo-modulare progettato per Jeep meets indipendent Art, Jeep Tour. Entrambe le sculture sono realizzate con materiale metallico composito.
Artisti Dusty Pan (Dave Wilson), Nikki Rifiutile, Garlix, Lu Lupan
Opera: “Valentine’s Heart” (fine anni ‘90) – Realizzazione a otto mani con materiali in ferro.
Artisti Strapper e Debs Wrekon
Opera: “Truck Skull” – È uno dei simboli di Mutonia, tanto da comparire anche nel logo: un grande teschio in plastica su base di ferro. Scultura caratteristica che accoglie il pubblico quando arriva al campo situato lungo il fiume Marecchia.
Artista T OMA
Opera: “Dj Tool” – Un tavolo da dj e un manichino meccanico a gestire i suoni. Se il Covid interrompe la musica, l’opera di TOMA continua a fare festa
Artista Nikki Rifiutile
Opere: “Fiammetta” (2011) – L’opera rappresenta una fenice araba ed è la principale protagonista dello spettacolo “Lips of fire”, cancellato a causa del Covid
“The burning tree” (2017) – Un albero di metallo che resiste al fuoco come un simbolo contro la deforestazione. Opera realizzata con la collaborazione di Simone Bertelli Paceco