“Il personale non si trova, sempre più alberghi chiuderanno la cucina per trasformarsi già dal 2023 in B&B” L’allarme dell’osservatorio sammarinese di Bee Family: “Quasi la metà degli hotel della riviera romagnola sta pensando ad una conversione”.
“La mancanza endemica di lavoratori stagionali rischia di stravolgere i format tradizionali del turismo tanto che, dopo le criticità dell’ultima estate, sempre più alberghi, soprattutto sulla costa romagnola, stanno pensando di chiudere la cucina e di trasformarsi in B&B”.
L’analisi impietosa è dell’osservatorio di Bee Family, la più importante agenzia italiana dedicata al turismo per famiglie che, statistiche alla mano, si unisce ai timori che, ormai da qualche anno, si levano compatti dal settore alberghiero: “Sono ormai diversi anni che registriamo questa tendenza – spiega Andrea Messinese, uno dei soci di Bee Family – ma, dopo l’ultima estate, le richieste sono cresciute in maniera esponenziale e, in base ai dati del nostro osservatorio, circa quattro alberghi su dieci stanno attualmente pensando ad una conversione del loro modello ricettivo. Si tratta di una scelta pressoché obbligata dopo che, negli ultimi anni, il reclutamento del personale è diventato sempre più problematico e, in alcuni casi, proprio per questa ragione, gli alberghi non sono stati in grado di garantire alla loro clientela un servizio efficiente”.
“In quasi tutti gli hotel – aggiunge Emilio Zorini, altro socio di Bee Family – l’utilizzo di membri della famiglia in ruoli strategici della struttura si è rivelata spesso l’unica soluzione possibile per evitare una paralisi del servizio. E così, le mogli sono diventate cuoche, i figli baristi e i nipoti lavapiatti e tuttofare. Il problema della mancanza di personale, oltre a rappresentare un grave danno per gli imprenditori, incide notevolmente anche sull’armonia dei lavoratori perché, senza turnover, molti dipendenti sono stati costretti a turni massacranti senza giorni di riposo e con orari ben al di sopra dei limiti contrattuali. E qui, sempre in base alla nostra esperienza, ci sentiamo di spezzare una lancia a favore degli albergatori. Troppo spesso, infatti, si parla frettolosamente di sfruttamento ma, in molti casi, gli albergatori sarebbero ben felici di assumere più persone, il problema è che i ricambi non si trovano e, credeteci, non è solo una questione di stipendi bassi…”.
“Questa situazione – concludono dall’Osservatorio di Bee Family – ha generato esasperazione e frustrazione e così, già dalla prossima stagione estiva, dobbiamo aspettarci un aumento dei bed & breakfast e, nel medio lungo periodo, è probabile che questi trend si consolidino e provochino qualche cambiamento nei modelli turistici balneari. Ad esempio, è probabile che gli albergatori ricorrano in maniera sempre più costante ai surrogati della tecnologia, delegando ai nuovi dispositivi digitali alcune mansioni contabili o legate alle prenotazioni. Per fortuna, l’accoglienza non sarà mai sostituita da applicazioni o apparati informatici, ma è chiaro che, senza dipendenti, gli imprenditori dovranno cominciare, loro malgrado, a pensare anche a nuove forme di organizzazione del lavoro”.