di Claudio cecchetto, candidato a sindaco di Riccione lo scorso giugno
Cara Daniela mi permetto di esporti la mia idea riguardo l’incontro che ti ho proposto con Emis Killa e che tu preferisci, per ora, evitare. Ti anticipo che è una mia proposta che lui ha accettato volentieri. Come mi ha specificato, Emis verrebbe a chiarire il suo pensiero che non era denigratorio nei confronti di Riccione ma era semplicemente amarezza per ciò che lui aveva visto, di persona nella città che ama e dove vorrebbe anche acquistare una casa. Non voleva offendere Riccione.
L’impatto mediatico tramite social e stampa è stato “importante” e secondo me il chiarimento deve esserlo altrettanto. In egual misura e con la stessa forza mediatica. Se ci affidiamo agli avvocati passeranno gli anni e ciò che è stato detto e fatto rimarrà nella memoria e nella storia, nella sensibilità dei riccionesi e degli italiani, senza alcuna azione chiarificatrice e rassicurante. Non solo, in prossimità delle prossime elezioni quello che è successo, anche con Facchinetti, potrebbe essere distorto e strumentalizzato.
Io penso che incontrerò Emis, in ogni caso, a Riccione e chiederò alla stampa di essere presente. Inviterò anche te e i consorzi/comitati della città.
Questa è la mia idea (e sicuramente anche la tua) di Riccione: una città accogliente e comprensiva, in ascolto e aperta al dialogo. Una Riccione che parla il linguaggio della pace e non del conflitto. Soprattutto con e per i giovani, quelli “sani”.