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Home Economia

Economia. Donbass: da regione ricca a fanalino di coda

Redazione di Redazione
29 Aprile 2022
in Economia
Tempo di lettura : 3 minuti necessari
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Vignetta di Cecco

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Tratto da lavoce.info

 

DI GIANLUCA CASELLI, dottorando in Economia e Management dell’Innovazione e della Sostenibilità presso le Università degli Studi di Ferrara e di Parma
LUISA LOIACONO, assegnista di ricerca presso l’Università di Ferrara
E LEONZIO RIZZO, laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano

Il conflitto in Ucraina ha un prologo nella guerra civile in Donbass del 2014. Il costo in termini di Pil è stato alto per tutto il paese, ma nella regione direttamente coinvolta nella crisi la perdita di ricchezza e reddito è stata molto più forte.

Il peso della guerra sul Pil

L’attuale conflitto in Ucraina è stato preceduto dalla guerra civile iniziata in Donbass nel 2014, tra i separatisti filorussi e il governo ucraino. Quella crisi ha causato una forte diminuzione del prodotto interno lordo dell’Ucraina, ma con differenze territoriali di rilievo. È quindi utile indagare le condizioni economiche del territorio ucraino disaggregato per regioni, confrontando il periodo precedente all’inizio della guerra del 2014 e quello successivo. Lo facciamo utilizzando i dati dell’istituto statistico del paese: la serie storica è espressa in dollari e deflazionata a prezzi 2010.

Nel 2013 l’Ucraina aveva un prodotto interno lordo pari a 171 miliardi. Prima dell’inizio della guerra, il Donbass rappresentava il 18 per cento del totale del Pil ucraino grazie alle importanti attività minerarie ed estrattive di carbone, gas e petrolio. Dopo l’inizio del conflitto molte di queste attività si sono fermate e la regione è passata a rappresentare poco meno del 6 per cento del Pil dell’Ucraina. Nel 2015 il Pil ucraino arriva a 83 miliardi: la variazione percentuale negativa, rispetto al 2013, è del 51 per cento. La guerra in Donbass ha causato nei primi due anni una perdita di circa 150 miliardi di Pil, ipotizzando che le condizioni economiche fossero rimaste invariate rispetto al 2013. La riduzione di Pil nel 2014 e 2015 non colpisce in modo uniforme il territorio ucraino, ma ovviamente viene accusata soprattutto in Donbass. Infatti, nella regione si passa da 25 miliardi nel 2013 a 5,8 miliardi nel 2015, con una variazione percentuale negativa del 77 per cento.

Tuttavia, negli anni successivi l’effetto negativo della guerra in Donbass sull’intera economia ucraina sembra attenuarsi e il Pil comincia a crescere: si passa dagli 83 miliardi del 2015 ai 131 miliardi del 2020, segnando un incremento del 58 per cento. Un contributo importante è dato dalla crescita nella produzione di grano, che però non ha interessato la zona del Donbass. Per raggiungere il valore del 2013, il Pil dell’Ucraina dovrebbe ancora crescere, rispetto al 2020, del 30 per cento. In Donbass la crescita del Pil è più attenuata: dai 5,8 miliardi del 2015 si arriva a 8 miliardi nel 2020, con un incremento del 37 per cento. Per raggiungere il valore del 2013, il Pil del Donbass dovrebbe crescere, rispetto al 2020, del 221 per cento. In entrambi i casi, dunque, si rimane lontani dai livelli di Pil pre-guerra, ma le distanze sono molto differenti.

Cosa accade al Pil pro-capite

Questi risultati risultano ancor più evidenti se analizziamo i dati del Pil pro-capite. Nel periodo 2007-2013 il Pil pro-capite medio del Donbass è pari a 3.700 dollari e nel resto dell’Ucraina (escludendo Kiev city) è di 2.800 dollari. Nel periodo 2014-2020 il Pil medio pro-capite del Donbass è 1.100 dollari e quello del resto dell’Ucraina (sempre escludendo Kiev city) è di 2.300 dollari.

È possibile stimare quale sia stata la perdita delle regioni del Donbass in termini di Pil pro-capite a causa della guerra. Per fare ciò assumiamo che il trend del Pil del Donbass segua quello delle altre regioni dove non vi è stata la guerra (come nel periodo antecedente) e se ne sono subite solo le conseguenze indirette. Questo ipotetico Pil del Donbass è descritto dalla linea verde della figura 1, quindi l’area racchiusa dalla distanza tra la linea verde e la linea blu (il Pil del Donbass nella situazione reale) dal 2014 al 2020 rappresenta la perdita di Pil dovuta alla guerra nella regione. È quantificabile in 15 mila dollari pro-capite, che equivale a una media 2.100 dollari all’anno, quasi il doppio del Pil medio del Donbass nel periodo post-guerra.

In conclusione, gli otto anni di guerra in Donbass sembrano aver causato una perdita di Pil in tutta l’Ucraina. Tuttavia, dopo i primi due anni, l’effetto nelle zone non direttamente coinvolte nel conflitto è stato in gran parte riassorbito, mentre nel Donbass ciò non è avvenuto. La regione si è impoverita moltissimo rispetto al resto dell’Ucraina. L’effetto asimmetrico delle conseguenze della guerra ha reso probabilmente economicamente sostenibile un conflitto durato otto anni e nello stesso tempo potrebbe aver acuito il malessere e il malcontento degli abitanti filorussi del Donbass, che hanno visto crollare il proprio reddito. Un intervento istituzionale a sostegno dei redditi del Donbass sarebbe stato opportuno e avrebbe forse potuto attenuare le tensioni.

 

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