Sono sempre di più gli ex compagni o i mariti i responsabili dei femminicidi. Storie o rapporti che cominciano nel migliore dei modi e poi diventano con il tempo profondamente malati. Ne abbiamo avuto un esempio esasperato nell’ultimo femminicidio di Bologna in cui era tale il controllo dell’ex compagno che costringeva la donna a vivere come una carcerata con grande paura. Si sviluppa un’ossessione patologica dell’uomo che va oltre ogni limite. Oltre a denunciare, bisognerebbe istituire una forma di tutela costante nei confronti della donna 24 ore su 24 che non consenta assolutamente all’uomo di avvicinarsi. Infatti, in quest’ultima occasione sono state parecchie le critiche che la tutela non sia stata sufficiente.