Arena Raciti, conferenza con Umberto Guidoni venerdì 15 luglio, 21,15, con una serata dedicata alle meraviglie dello spazio e della volta stellata. Introduce il presidente dell’osservatorio N. Copernico di Saludecio, Gian Franco Lollino. Per tutta la serata è possibile accedere alla terrazza della Rocca e dedicarsi all’osservazione della Luna e non solo, insieme agli astrofili dell’Osservatorio N.Copernico.
Umberto Guidoni nasce a Roma nel 1954. Diplomatosi presso il Liceo Classico Gaio Lucilio nel 1973, consegue la Laurea con Lode in Fisica, con specializzazione in Astrofisica, all’Università “La Sapienza” di Roma (1978).
Negli anni successivi, ottiene una borsa di studio presso il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN), di Frascati dove si occupa di plasmi termonucleari.
Nel 1983, è ricercatore presso l’Ente Nazionale Energie Alternative (ENEA) e svolge ricerche sulle fonti rinnovabili. L’anno successivo, vince un concorso come ricercatore presso l’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) di Frascati, un laboratorio del CNR. All’IFSI collabora allo studio e alla progettazione del Tethered Satellite System (TSS) e si occupa dello sviluppo dei Plasma Contactors. Nel 1989 diventa responsabile scientifico di RETE, organizzando i test scientifici del Satellite TSS.
Nel 1990 viene selezionato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dalla NASA come specialista scientifico per la prima missione del Satellite Tethered (TSS-1). Viene trasferito a Houston, presso il Centro Astronauti del Johnson Space Center (JSC), dove inizia l’addestramento ed entra a far parte del gruppo di scienziati che coordina, da terra, le operazioni scientifiche del TSS-1 a bordo della navetta Atlantis.
Nel 1994, viene scelto come membro dell’equipaggio responsabile delle operazioni del “satellite al guinzaglio” (Tethered Satellite System o TSS), nato dagli studi del prof. Giuseppe Colombo, che sfrutta il campo magnetico terrestre per produrre energia elettrica nello spazio. Dopo un addestramento di oltre un anno, effettua il suo primo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia.
Nel febbraio del 1996 viene lanciata la missione STS-75. Durante il volo viene rilasciato il satellite TSS che rimane collegato alla navetta con un cavo lungo 20 km. Gli esperimenti funzionano bene e, per la prima volta, viene dimostrata la generazione di potenza elettrica nello spazio. Purtroppo, le operazioni vengono interrotte a causa di un corto circuito che taglia il cavo prima di arrivare all’estensione completa. La navetta Columbia atterra al KSC, dopo un volo di quasi 16 giorni, record di permanenza per lo Space Shuttle.
Comincia il Corso di Formazione come Specialista di Missione (Mission Specialist – MS), della durata di due anni, in preparazione per le operazioni a bordo dello Space Shuttle e della International Space Station. Completato il corso nell’aprile del 1998, entra a far parte del Corpo Astronauti Europeo (EAC) dell’ESA, con base a Colonia, in Germania.
La sua seconda esperienza nello spazio è a bordo della navetta Endeavour, impegnato in uno dei voli di assemblaggio dell’International Space Station.
La missione comprende il volo inaugurale del modulo Raffaello, uno dei 3 Moduli Logistici italiani, un sistema di cargo spaziale per i rifornimenti dell’equipaggio della ISS. Nella stiva della navetta c’è anche il braccio robotico canadese Canadarm2.
Nel corso della missione, vengono effettuate due uscite extraveicolari (EVA) per agganciare il Canadarm2 al laboratorio Destiny e vengono trasferite quattro tonnellate di rifornimenti ed esperimenti scientifici dal modulo Raffaello alla Stazione Spaziale.
Con questa missione, Guidoni diventa il primo astronauta europeo a visitare la ISS.
Dopo questa missione rientra in Europa e, in qualità di esperto di operazioni in orbita, svolge attività di supporto per lo sviluppo degli esperimenti del modulo europeo Columbus, presso lo “European Science and Technology Center” (ESTEC) a Noordwijk, in Olanda.