di Gianfranco Vanzini
Non condivide con altri la fede in Dio, né quella nel futuro e quindi nel senso della vita. Condivide
slogan, ideologie, neolingua e dogmi, che lo portano a dividere gli uomini in buoni e cattivi. Chi
non condivide il dogma è malvagio.
Una massa di individui senza nessuna fede in comune, ritrova un barlume di affiliazione al gruppo,
nell’odio per il reprobo.
Il termine transfobia (avversione ossessiva nei confronti dei transessuali ) è uno degli esempi più
tragici di neolingua, basato su alcuni dogmi assurdi, ascientifici, folli e crudeli.
La parola trans indica la transizione da un sesso all’altro ed è completamente priva di senso, non è
possibile nessuna transizione da un sesso all’altro.
Se usiamo la parola trans, neolingua, diamo già per scontato che la transizione sia possibile. L’idea
che il fenomeno transessuale abbia una base biologica è invece scientificamente infondata: tra i
numerosi studi, uno recentissimo condotto da un gruppo dell’Università La Sapienza (Hormone and genetic study in male to female transsexual patients) smentisce questa teoria.
Il cambiamento di sesso non è possibile è un mito. (Silvana de Mari – La verità del 1 settembre 22)
L’articolo mi ha colpito e ho pensato di proporlo ai lettori della Piazza
on line.
Mente, corpo e transfobia
La mente umana è plastica e può modificarsi sempre. Occorre educarla ad accettare il corpo cioè la
realtà. Il corpo, invece, non è plastico, se lo si modifica sanguina, e molto, e cicatrizza con dolore.
La castrazione e l’amputazione delle mammelle sono irreversibili, mentre il desiderio di cambiare
il proprio corpo è reversibile, spesso scompare da solo, lasciando il rimpianto atroce per la propria
vita distrutta, con la complicità di psicologi e chirurghi, molto ma molto, malaccorti.
Bloccare la pubertà è un errore medico. Sottoporre un corpo sano ad amputazione, bombardamenti
ormonali, interventi dolorosissimi e irreversibili, che, secondo le statistiche, moltiplicano i rischi di
suicidio, esula dall’obbligo della medicina di non nuocere.
Il sesso biologico non è una costruzione mentale, non è possibile per un uomo sentirsi donna e
viceversa perché il loro cervello non è in grado di capire come si sente l’altro sesso.
Il termine transfobia che il PD e Zan vogliono trasformare in reato punibile, stigmatizza (e vuole
punire) l’affermare che gli uomini sono uomini e le donne sono donne. Affermare che solo le donne
hanno le mestruazioni e partoriscono diventa transfobia , usare le parole padre e madre è
transfobia. (Silvana de Mari – La vertà -2,09,22 ).
Mi sembra che il tema trattato sia molto importante, sul quale occorre essere
onestamente e correttamente informati. Io uso la dr.ssa De Mari come preziosa
esperta, e la propongo a tutti, in questi casi, infatti, è indispensabile essere molto
severi e ricercare la VERITA’ e non le IDEOLOGIE.
Gianfranco Vanzini