Pesaro è la Capitale italiana della cultura 2024. Ad annunciarlo il 16 marzo il ministro della cultura Dario Franceschini.
Dieci le città finaliste: Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza. La giuria, presieduta da Silvia Calandrelli, ha comunicato al ministro la città designata. Un riconoscimento straordinario per tutto il territorio.
Matteo Ricci, sindaco di Pesaro: «Una grande emozione per tutta la città. Vogliamo dedicare questa vittoria a Kharkiv, come noi Città della Musica UNESCO, in questo momento sotto gli attacchi russi. Ringrazio tutti, chi si è adoperato nella stesura del dossier facendo un lavoro straordinario. Ringrazio le città che hanno partecipato, in particolar modo Ascoli Piceno, nostra sorella marchigiana. È stato un lavoro di sinergia, abbiamo chiesto alla regione Marche un sostegno comune per le due città, a prescindere dal risultato. Così sarà». Poi conclude: «Vi aspetto tutti a Pesaro».
Le motivazioni della vittoria – proclamata all’unanimità dalla commissione del Mic -, lette dal ministro della Cultura Dario Franceschini: «Pesaro offre al Paese un’eccellente candidatura basata su un progetto culturale che valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistiche ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, innovazione, sviluppo socio economico. La proposta conferisce il giusto equilibrio tra natura, cultura e tecnologia: tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza, come pratica attraverso concreti esercizi, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che le incertezze dei tempi propone. La valorizzazione del rapporto tra città e territorio, con un programma esteso in modo articolato a tutti i Comuni della provincia, rende corale il riconoscimento della Capitale della Cultura. Brava Pesaro!»
Da domani, al lavoro per rendere concreto il dossier “La natura della Cultura” e le sue 5 sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia. Nella prima, La natura mobile della cultura, «la Bicipolitana sarà il luogo in cui disseminare installazioni sonore mobili; qui le strutture ricettive diventeranno hotel labyrint con stanze trasformate in luoghi per residenze artistiche». Ci sarà anche “Danzando memorie sul mare”, che riporterà alla luce archivi sonori di tradizioni perdute». Con la seconda La natura ubiqua della cultura Pesaro mira a ribaltare il rapporto tra centro e periferia attraverso l’“Atlante delle emozioni” destinato ai cittadini; attraverso il progetto che accende i riflettori su quelle architetture moderne divenute invisibili allo sguardo; attraverso le “valigie digitali”, che dà attenzione alle Sim card dei migranti, unica valigia del loro viaggio. La natura imprevedibile della cultura, recupera oggetti per riscrivere un nuovo domani: «Qui la colonia di Villa Marina è ripensata come centro culturale»; qui “Sculture in città reloaded”, permetterà ai 13 tra quartieri e municipio, di ospitare altrettante residenze artistiche; qui i “Magazzini Rossini” apriranno alla città le scenografie del Rof permettendo alle associazioni di dare nuova vita agli oggetti delle opere. La quarta sezione, La natura operosa della cultura, si rivolge al passaggio di competenze: «Qui il “Blu, colore della cuccagna” usato per dipingere i capolavori rinascimentali, viene riportato in vita e “Oceano Adriatico”, diventato ormai un vero brand cittadino”, spinge a riflettere su nuova politica del rumore». C’è poi La natura vivente della cultura, che «impone un nuovo patto con l’ambiente. Un bosco risonante, composto da 33 alberi monumentali, racconterà una storia millenaria» mentre con la performance “Rising room”, i visitatori potranno avere un incontro con Marina Abrahmovich mentre l’artista viene lentamente inghiottita dall’acqua».
Giorgio Girelli, Presidente Emerito Conservatorio “G. Rossini”: “L’intenso e qualificato impegno del sindaco Ricci, dell’assessore Vimini e di tante altre Personalità ha conseguito il formidabile traguardo del riconoscimento di Pesaro quale CITTA’ DELLA CULTURA. Il prestigioso risultato è motivo di orgoglio per tutta la Comunità, con sentimenti di compiacimento anche per il Conservatorio statale Rossini per quanto la sua attività e la sua storia possono avere concorso alla vittoria”.
Alessandra Baronciani, presidente degli industriali: “Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024 è un riconoscimento ai valori e alla forza di tutte le Marche. Cultura e creatività diventano reali strategie di sviluppo, che si integrano perfettamentecon l’economia e la contaminano, rendono forti le nostre comunità. Non c’è economia senza unasocietà che ha valori forti. La sfida che comincia oggi va ben oltre i confini di Pesaro e segnerà ilfuturo di tutte le Marche, perché ci consente di avere un’ulteriore visione di futuro, favorendo quel salto d’epoca e quel cambiamento che auspichiamo da tempo. Complimenti al sindaco Ricci, al vicesindaco Vimini, al team che ha lavorato duramente al progetto e a tutti i testimonial che lo hanno promosso con successo. Continuiamo a prenderci per mano e a collaborare insieme”.
Gino Sabattini, presidente della Camera di Commercio delle Marche: “Sono entusiasta per la vittoria di Pesaro ed ero convinto che la qualità dei progetti presentati avrebbe portato così in alto uno dei due capoluoghi delle Marche. Ringrazio il sindaco di Pesaro, oltre che per aver chiamato alla proclamazione accanto a sé anche il sindaco Marco Fioravanti, per aver utilizzato un evento così prestigioso per parlare di pace e di bellezza, dedicando il successo a chi in questo momento soffre e si vede distruggere proprio quei valori: sono i valori che fondano il quotidiano della nostra regione e che erano ben impressi anche nel progetto di Ascoli Piceno. Il 2024 è dietro l’angolo: da domani la nostra Camera di Commercio è pronta a lavorare perché Pesaro Capitale della Cultura possa essere occasione per valorizzare le Marche e le nostre straordinarie comunità operose”.
Giuseppe Paolini, presidente della Provincia: «Un risultato storico, ottenuto con l’importanza della progettualità e con
l’intuizione di una proposta collettiva. La lungimiranza di Matteo Ricci è stata quella di
coinvolgere un intero territorio e tutti i Comuni gioiscono per questa vittoria. Complimenti
al Comune di Pesaro, al sindaco e al vicesindaco Daniele Vimini che hanno saputo
valorizzare con coraggio e determinazione i punti di forza della candidatura, messa in
campo con capacità e visione. Dalla cultura è doveroso ripartire, specie in periodi di grandi complessità come
quelli che stiamo vivendo su scala globale. Dai nostri territori possiamo farlo con
convinzione, a maggiore ragione dopo questo riconoscimento. E’ un’operazione che dà
speranza. Il titolo prestigioso supporterà incredibilmente il turismo e sarà un’opportunità enorme per tutti. Anche per questo
abbiamo sostenuto fortemente il progetto e la rete della candidatura. La vittoria premia gli
sforzi messi in campo e riconosce la valenza del grande lavoro pesarese».