Gianni Letta (a destra) col sindaco Matteo Ricci
Pier Luigi Pizzi con Giorgio Girelli
Cittadinanza onoraria a Gianni Letta e Pier Luigi Pizzi.
Approvate durante il Consiglio comunale del 25 luglio le due onorificenze. Tra i temi discussi dall’assise la variazione al Piano delle nuove opere e l’assestamento di bilancio.
Un minuto di silenzio ha aperto i lavori del Consiglio comunale che si è raccolto in ricordo di Marcello Secchiaroli, ex assessore e protagonista della politica comunale e regionale, scomparso il 21 luglio a 75 anni.
Il consiglio comunale si è con l’approvazione, all’unanimità, del “ Conferimento della Cittadinanza onoraria” a
due figure simbolo di Pesaro, Città creativa della Musica UNESCO e Capitale italiana della cultura 2024: Gianni Letta e Pier Luigi Pizzi, proposte tramite le due delibere presentate dal sindaco Matteo Ricci.
«Siamo stati fortunati, come città, a incrociare nella nostra strada la grande personalità del presidente Letta – ha detto Ricci nel presentare la prima -. È stato un incontro costruito intorno al 150esimo di Rossini, quando, insieme al
vicesindaco Daniele Vimini abbiamo cercato di organizzare al meglio un appuntamento importante per la città. Da lì è iniziato un percorso, attraverso la creazione di un comitato delle celebrazioni che abbiamo chiesto di presiedere al
Presidente Napolitano, il Presidente Letta e la Presidente Maggioni ai vertici Rai. Letta aderì in maniera entusiasta e ci ha accompagnato nel percorso che ci ha consentito di portare Rossini nel mondo. Rossini è stato il primo testimonial della bellezza italiana nel mondo, in questi 4 anni eccezionali proseguiti con l’anniversario di Da Vinci, Raffaello, Dante Alighieri. Il connubio con la nostra città è stato talmente forte che abbiamo chiesto al presidente Letta di diventare presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno è sempre stato spinto da sentimento, ha creduto in noi, ha contribuito in maniera molto forte a dare una prospettiva al Conservatorio Rossini, è stato con la Segre uno dei principali testimonial della Capitale Italiana della Cultura». Letta «ha svolto un lavoro encomiabile per l’ottenimento del finanziamento per Palazzo Olivieri e ha saputo apportare il suo prezioso e determinante contributo per il conseguimento del titolo di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024». Queste le motivazioni del riconoscimento: «Illustre personaggio di raffinata cultura, fine diplomatico di rara esperienza, gentile e riservato ma anche determinato, doti queste che associate alla grande esperienza maturata nel ruolo di giornalista, direttore di quotidiani, negli incarichi Istituzionali e di Governo, nella presenza in prestigiose Istituzioni musicali, culturali ed economiche, fanno di Gianni Letta un protagonista indiscusso della vita del Paese. È in questi diversi ruoli e grazie anche a una non comune disponibilità, che Gianni Letta è diventato un amico della Città seguendo le vicissitudini del Rossini Opera Festival, quale componente nei diversi comitati per l’ottenimento, ad esempio, del riconoscimento Città Creativa per la Musica Unesco, poi quale Presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno, la profonda conoscenza della nostra comunità, il sentirsi già parte di essa, si ritrovano nella presentazione del volume della UTET dedicato a Rossini ma soprattutto nel discorso fatto all’audizione ministeriale per la candidatura di Pesaro 2024. Non certo di secondaria importanza nella costruzione della sua passione per la musica – in particolare per Rossini – il suo rapporto con Bruno Cagli e il legame con la famiglia Pierangeli. A buona ragione possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della Città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo».
Mattioli : «Nel suo discorso durante l’audizione per Pesaro 2024 ha riconosciuto in noi pesaresi un popolo di lavoratori, di anime che tutte concorrono a far valore i valori della città. E volontà a far valore il valore della musica, Candidatura più che valida che porta grande valore a uomo molto importante per la città».
Redaelli : «In Commissione Cultura abbiamo valutato il documento in cui però manca una parola che è la “politica”,
intesa sia in senso stretto, come luogo in cui ha messo in campo le sue capacità; in senso lato, perché per lui è stato ed è un passaggio vitale in cui ha dimostrato la concretezza di alcune parole come “capacità di ascolto” e di “capacità di mediazione”, fondamenti di una buona politica.».
G. Marchionni : «È stato un piacere ascoltare, in Commissione Cultura, le parole di Catia Amati della Fondazione
Rossini, che hanno illustrato il curriculum di altissimo rilievo e raccontato la figura di Gianni Letta, così vicino alla città di Pesaro». «Sarebbe bello – ha concluso Marchionni – che, anche in occasioni come queste, ci potesse essere un confronto condiviso, preventivo anche ai lavori in Commissione, anche per intervenire sulle motivazioni che portano a una benemerenza».
Pier Luigi Pizzi
Pier Luigi Pizzi (Milano, 15 giugno 1930) è un regista teatrale, scenografo e costumista italiano. Dopo aver frequentato la facoltà di architettura al Politecnico di Milano, senza tuttavia conseguire la laurea, Pizzi iniziò la sua attività nel 1951, limitandola in un primo momento al campo della scenografia e dei costumi, ed estendendola successivamente alla regia lirica. Presente da allora nei più importanti teatri e festival del mondo, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui i titoli di Chevalier de la Légion d’honneur (1983) e di Officier des Arts et des Lettres in Francia, quelli di Grand’Ufficiale al merito della Repubblica Italiana (2006)[senza fonte] e Cavaliere di gran croce (2013)[1] in Italia, nonché, nel 2006, il titolo di Commandeur de l’Ordre du Mérite Culturel, massima onorificenza in campo culturale del Principato di Monaco.[2] Nel 2008 gli è stata conferita la Laurea honoris causa in Scienze dello spettacolo dall’Università di Macerata, dove ha tenuto una lectio magistralis sul tema dell’impazienza.[tratto da Wikipedia]