di Marcello Battarra
Alcune riflessioni sulla nostra fabbrica principale, IL MARE. Prima però una breve panoramica di alcuni interventi a terra che possano risolvere. I problemi di viabilità e parcheggi, non risolti con il mostro TRC. L’ideale sarebbe spostare a monte, partendo da Gradara, la linea ferroviaria ridimensionando la nuova Statale 16, ma probabilmente è già troppo tardi! Un’altra soluzione potrebbe riguardare l’interramento o la sopraelevazione di alcuni tratti della ferrovia recuperando spazi per parcheggi e viabilità importanti. Si potrebbe lanciare un concorso di idee, con adeguato premio a giovani architetti per trovare un progetto di lungo respiro, magari avveniristico che richiami pubblico internazionale. Nello stesso bando potrebbe esser incluso un progetto che riguarda il porto, per trovare una soluzione che consenta il passaggio a imbarcazioni diverse dai mosconi. Con un’opera con caratteristiche di grande visibilità internazionale. Dopo queste divagazioni di “terra” torniamo al Mare che abbiamo per troppi anni trascurato come se non dipendessimo in modo determinante dalle attività connesse. Non avendo da offrire acque cristalline, fondali mozzafiato in una cornice fatta di cemento e affollamento urbano si potrebbe rivitalizzare “la risorsa” con alcuni interventi. I non più giovani ricorderanno che nel mare esistevano i trampolini a circa 100/150 metri dalla costa e anche piattaforme, non molto grandi, a livello intermedio frequentatissime da un pubblico di giovani. Furono ambedue eliminate per problemi di sicurezza in quanto molti curiosi si avvicinavano con i mosconi creando situazioni di oggettivo pericolo. I tempi sono cambiati, le persone sono più consapevoli ma soprattutto oggi ci sono mezzi, soluzioni tecniche e tecnologiche che possono farci ripensare al reinserimento dei trampolini. E’ indubbio che una operazione di questo genere richiederà un maggiore impiego di personale per il controllo, in acqua più veloce (via i mosconi al salvataggio e ingresso alle moto d’acqua. munito di moto d’acqua veloci). Si è parlato di superfice ma esiste anche il fondale sul quale sarebbe importante intervenire, come già fatto, in una piccola parte di litorale, con i sacconi antierosione, che hanno consentito il ripopolamento di pesci, crostacei e Poseidona. É fuori discussione che si debba intervenire massicciamente e no ogni 20 anni con una piccola sperimentazione.
Il vantaggio competitivo, rispetto a aree famose, sarebbe molto grande perchè la bassa profondità delle acque e il fondo sabbioso e piano permetterebbero anche ai dilettanti e ai giovanissimi di godersi il fondale armati di sola machera con tubo in totale sicurezza e tranquillità. E’ comunque importante, come si è già riportato che si lavori in sicurezza e con una maggiore vigilanza, tenendo conto che in mare come in strada ci sarà qualcuno che non rispetterà le regole ma e per questo dovranno essere sanzionati, ma ciò non deve essere un pretesto per impedire iniziative volte a migliorare l’offerta turistica nella nostra riviera. Così come il maggior impiego di personale qualificato non deve essere considerato un costo, ma un investimento produttivo. Riusciranno i nostri operatori della spiaggia, a condividere il percorso suggerito e alleggerirsi, magari con un sostegno pubblico di qualche euro in più? Ai nuovi amministratori l’arduo compito. Viva il Mare.