Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, ha incontrato nella sede riminese di Confindustria Romagna il presidente Roberto Bozzi, insediatosi lo scorso novembre.
L’incontro ha permesso di conoscersi e soprattutto di approfondire le tematiche che al momento risultano più urgenti per il comparto economico della nostra Regione e dell’intero Paese.
Le incertezze create dal conflitto in Ucraina e l’aumento dei costi energetici e delle materie prime hanno infatti acuito una situazione già fortemente minata dalla crisi pandemica. Per rilanciare l’economia ed evitare una crisi di rilevante entità che si intravede sopraggiungere già dal prossimo autunno, dati i presupposti, occorrono strategie condivise.
«In una situazione come quella attuale è assolutamente fondamentale riuscire a fare rete a più livelli e in maniera unitaria. Per questo occorre accelerare il lavoro relativo al piano strategico integrato tra i territori provinciali della Romagna, che si regga su un dibattito efficace, aperto e con l’unico intento di rilanciare l’area vasta Romagna. In questo contesto, pianificare il futuro presuppone dunque la creazione di un modello teso a sostenere la ripresa e ad accrescere il benessere del nostro territorio, dalla pianura alla montagna, fino alla riviera – commenta la presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti – . A livello nazionale occorre intervenire prima di tutto sul mondo del lavoro: i salari in Italia devono crescere. È una delle priorità assolute su cui concentrare i nostri sforzi. Per sostenere lavoratori, famiglie, pensionati e adeguare i salari al costo della vita. L’Italia è l’unico Paese in Europa in cui i salari reali negli ultimi 30 anni sono diminuiti ed è arrivato il momento di intervenire».
«Per affrontare la situazione a livello nazionale sono necessarie misure applicabili nell’immediato. Riteniamo che vada ridotto il cuneo fiscale almeno di cinque punti e rientrare così nella media europea. Il costo del lavoro deve essere diminuito e la spesa pubblica razionalizzata. Serve un patto reddito-lavoro per contrastare il rischio di povertà, e occorre abbassare le tasse sul lavoro. Gli stipendi potranno salire se aumenterà la produttività – dichiara il presidente di Confindustria Romagna Roberto Bozzi –. A livello locale con il progetto Città Romagna abbiamo proposto una riflessione per stimolare un confronto e mettere insieme voci, talenti e visioni del futuro, al fine di trovare le giuste strategie e rendere il nostro territorio sempre più attrattivo: la Romagna come Città Metropolitana, connessa e sostenibile a partire dalla transizione energetica che sarà al centro dell’assemblea annuale di Confindustria Romagna in programma il 4 luglio. Anche la Camera di Commercio riteniamo debba essere espressione delle 3 province: per questo ci auguriamo che, nell’attesa di giungere a un unico ente romagnolo, le due Camere dialoghino con una visione unitaria. Imprese, istituzioni, organizzazioni e comunità: solo uniti potremo vincere le sfide del futuro».