“Selfie”, questo il titolo di lavorazione. Tratta il rapporto spasmodico tra l’identità personale e l’utenza social. La continua necessità di mostrare una versione idealizzata di sé che porta alla degenerazione, all’ossessione e alla dipendenza.
Il cortometraggio, di genere thriller psicologico, è prodotto da Aleo Film, realtà cinematografica composta da storici lavoratori del settore e giovani professionisti, recentemente inaugurata dal Sindaco di Bologna Matteo Lepore.
A dare volto alla protagonista ideata da Manicardi sarà l’attrice ravennate Asia Galeotti, che torna sul set dopo il grande successo del cortometraggio “Uruguay” per il quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui “Miglior Attrice” al Muciara Short Film Festival.
Le riprese verranno effettuate in Emilia per tutto il mese di novembre e verrà presentato al pubblico con una première che aprirà il percorso distributivo nei maggiori festival del cinema per poi approdare su una piattaforma streaming.
Giulio Manicardi, sceneggiatore e regista: “Una volta era molto più frequente condividere attraverso le foto momenti di gruppo, l’avvento dei nuovi social ha spostato l’attenzione verso il singolo individuo, basti pensare che un tempo si chiedeva un’amicizia, seppur social, oggi si segue o si viene seguiti non tanto per chi si è ma per l’immagine che si dà di sé. Il selfie è l’espressione massima di questa individualità, c’è il viso in primo piano e quello che abbiamo attorno perde di importanza ma, allo stesso tempo, è ciò che più di tutto ci apre al giudizio da parte degli altri utenti.”
Alessandro Leo, produttore Aleo Film: “Il palcoscenico globale che comportano internet ed i social network è la più grande arma a doppio taglio della nostra epoca. Hanno velocizzato molte cose e reso possibile un dialogo istantaneo col mondo ma allo stesso tempo hanno messo la gente sotto un riflettore costante dove ci si sente adeguati solo se omologati all’ideale o alla moda del momento. Parlare di questo ai giovani, ma non solo, è importante e Giulio con questo corto lo fa in maniera diretta, a tratti cruda e spiazzante.”
Asia Galeotti, attrice protagonista: “Sono molto contenta di poter continuare a lavorare sulla fragilità umana. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato ad un Black Mirror in versione italiana e la tematica della degenerazione delle tecnologie mi è particolarmente cara perché figlia della mia epoca, che ne è totalmente risucchiata.