Era una bella giornata che incominciava, calda come nella alta stagione. Pero c’era già un’ anomalia: la brezza marina era presente dal primo mattino e soffiava da est (normalmente, la brezza marina di Cattolica gira ad est solo durante il pomeriggio). Però il tempo era bellissimo. Solo durante il pomeriggio, c’era qualche piccola nuvola sopra l’interno, verso San Marino. Dopo le ora 17, il cielo si velava, la brezza marina diminuiva, poi veniva sostituito da une vento da ovest che portava il caldo afoso della pianura del Pa. La temperatura si alzava fino a 32°C, ma sembrava di più a causa dell’umidità.
Verso le ore 18, il cielo era grigio, l’aria pesante, ma non si vedeva ancora nulla di particolare. Si sentiva solo qualche tuono in direzione di Rimini.
Verso le 19 però tutto si scatenava. Una linea di nuvole molto basse e scure veniva dal mare a grande velocità, accompagnato da piogge fortissime e da un vento terribile, venendo prima da nord-ovest, dopo da nord e finalmente da nord-nord-est. Faceva buio come in piena notte mentre il vento non smetteva di soffiare. All’aeroporto di Rimini, le raffiche toccarono i 104 km/h, ma si pensa che localmente, il vento raggiungesse i 140 km/h.
Questo vento era la bora, che attraversava tutto l’Adriatico settentrionale e che spingeva l’acqua verso l’Italia. Verso le 19.30, quest’acqua arrivò a Cattolica come un tsunami e scavalcò la spiaggia, portando via tutto.
In modo più tecnico, si può dire che si trattava probabilmente di una linea temporalesca multicellulare di tipo derecho. In questa linea si nascondevano delle supercelle, con possibilità di trombe marine di tipo tornadico.
Un derecho è una linea temporalesca che causa danni su più di 400 chilometri ! L’8 giugno 1964, i nubifragi e le tempeste sono stati osservati da Brescia a Ancona (soprattutto sulla fascia costiera tra Venezia e Ancona).
La situazione atmosferica era degna della (Tornado Alley ) in America. Prima del fronte freddo, c’era d’una parte l’aria umida e abbastanza calda portata dalla brezza marina sulla pianura padana, e dell’altra parte, c’era un’aria ancora più calda ma più secca portata dal Garbino. Vicino al Appennino, le temperature erano altissime per la stagione, con 34°C a Cesena (ma solo 26/28°C nella zona di Firenze, lo che significa che c’era un effetto favonico).
A Pesaro, dove la brezza di mare era più persistente di quella di Cattolica, la temperatura non superava i 28°C.
Queste due masse d’aria formavano con l’aria fredda dietro il fronte una specie di vicino al tratto di litorale tra Miramare e Cattolica, con i fenomeni più violenti in questa zona. Addirittura, il calo termico è stato tremendo, con una temperature che passò da 32°C a 16°C in poco tempo.
La tempesta da nord-ovest era il temporale. Dopo, il vento da nord-nord-est era la bora. La combinazione di questi due fenomeni ha costituito una delle tempeste le più lunghe (più di 2 ore) mai registrate nell’Adriatico durante l’estate.
In tutta questa vicenda non tralasciamo il gesto eroico del bagnino Pinon..
Pinòn aveva portato in salvo già 3 persone dal pontile che erano rimaste attaccate alla balaustra. Quando tornó indietro per la quarta volta, il ragazzo si staccò dalla balaustra un attimo prima che Pinòn potesse afferrarlo… e fu trascinato in mare al buio. Più volte Pinòn si tuffò per cercarlo, mentre la corrente lo portava a metà lungomare. Dovette desistere. E non si dette mai pace per non aver potuto salvare la quarta vita.
Qualche mese dopo il ministro dell’Interno Corona, insigni’ Giuseppe Santoni , ovvero Pinòn, della medaglia d’argento al valor civile.
Ora di tutto ciò per fortuna rimane solamente un triste ricordo, ma un ricordo che ancora oggi sa rimanere vivo in tutti noi di Cattolica.