“Da alcuni mesi in accordo con il mio primario sto facendo solo attività di ricerca in ginecologia oncologica. Sicuramente è un impegno stimolante e molto interessante, ma mi manca molto il rapporto con il paziente, l’attività di corsia al letto del malato. Siccome trattiamo pazienti oncologiche è a maggior ragione importante essere empatici e trovare un equilibrio nelle parole che si dicono per dare il massimo del conforto. Le energie e l’ottimismo sono fondamentali affinché la paziente riesca ad affrontare la malattia. A me piace molto il dialogo con la malata, poter dare un aiuto che non sia solo quello chirurgico e clinico. Questa attività mi sta mancando molto.