Il parlamentare riminese del Pd Andrea Gnassi sul decreto alluvione: ”Insufficiente, inadeguato e senza alcuna visione. Il primo pensieri e il nostro cordogliò va alle 17 vittime”.
“I fatti di questi giorni, di queste ore nel Mediterraneo, nel nostro Paese, da Nord a Sud,
dovrebbero spingere i protagonisti della vita pubblica, le forze politiche, il Parlamento, il governo,
maggioranza e opposizione a ragionare, non a fare comizi. A individuare coordinate comuni per il
Paese di fronte alla inoppugnabilit à delle conseguenze del cambiamento climatico, cambiamento
climatico dovuto al riscaldamento globale. Prima di tutto, prima del grazie a chi ha lavorato, ha
spalato e anche a chi ha cantato per darsi coraggio, di fronte a questo fatto epocale, il primo
pensiero di fronte alla tragedia dell’Emilia-Romagna, non va alla polemica politica, ma va alle 17
vittime coi nomi e cognomi che valgono tutto. Alle famiglie e agli amici va il nostro cordoglio”. Ha
esordito così il coordinatore per l’alluvione del Partito Democratico alla Camera Andrea Gnassi
durante le dichiarazioni di voto final i al Decreto Alluvioni.
“Sono passati ormai tre mesi e non si è visto un euro da parte dello Stato per le popolazioni colpite.
Arrivano due decreti che sono insufficienti, inadeguati, costruiti per pezzi e non con una visione, ma
ancora prima ci arriviamo con quella che è stata la postura istituzionale di una maggioranza e del
governo, una postura del governo e di molti, non tutti i suoi membri improntata al doppio registro.
C’è stato un proliferare di dichiarazioni, di accuse tanto infondate quanto mirate per un attacco
politico che nulla aveva a che fare con la ricostruzione. Non c’è nessun commissario generale che
possa vincere e raggiungere obiettivi e battaglie, con un incarico di un anno. A Figliolo va la nostra
stima, ma la struttura che gli si data è completamente inadeguata” ha incalzato Gnassi: ”Per ricavare
visibilit à ci asteniamo su questo decreto minimo e sufficiente e inadeguato, perché pensiamo alla
disperazione di chi ha perso tutto e diciamo che ci siamo e ci saremo: il nostro ruolo non è quello di
acuire lo scontro politico, ma quello di proporre soluzioni che riprenderete nei primi provvedimenti
utili, che riprenderete nelle leggi di bilancio. Perché se è vero, come ha detto qualcuno che la
politica è uscirne insieme, di fronte alle tragedie diventa un dovere morale. Per questo noi ci
asterremo, per attenerci a questo dovere morale, per stare vicini all’Emilia-Romagna e incalzare
questo governo che è scappato da quella tragedia”.