Biblioterapia. Marco Aime: “Identità, radici, tradizione. La trappola delle parole” il 3 dicembre, ore 17, al Cinema Teatro Tiberio – Rimini via San Giuliano 16.
I concetti di identità, radici e tradizione sono al centro della lezione magistrale che si terrà domenica pomeriggio alle 17 alla sala Tiberio e avrà come ospite Marco Aime, uno dei più importanti antropologi italiani, da sempre lucido e critico osservatore dei movimenti profondi del nostro tempo, che al rapporto fra identità culturale e contemporaneità ha dedicato gran parte della sua ricerca. Entrati pesantemente a far parte delle retoriche pubbliche sovraniste e neo-nazionaliste, questi termini rischiano di dare vita a uno scenario, che non trova conforto nei fatti, ma agisce fortemente sul piano emotivo. “Identità”, in particolare, è un concetto sempre in bilico tra aggregazione e discriminazione, una parola molto presente nel dibattito pubblico contemporaneo, diventando a tratti quasi un’ossessione: identità nazionale, identità regionale, identità locale, identità digitale, identità sessuale. Un concetto nobile ma al contempo facilmente malleabile: da un lato posto al centro di ogni progetto collettivo, dall’altro potenziale perno concettuale di discriminazioni e razzismi. Partirà da questi spunti la riflessione di Marco Aime per un’analisi delle parole e del loro uso, affichè queste non siano brandite come armi finalizzate a creare un nemico, usate solo per escludere e porre confini. Un viaggio attraverso la nozione di identità, centrato su una delle ambivalenze irrisolte del nostro tempo, alla affannosa ricerca di un equilibrio tra la necessità di affrontare mutamenti epocali e il bisogno di restare ancorati alla tradizione. Ed è proprio in una diversa visione dell’identità, non più concepita solo come eredità del passato, ma come prodotto di una costruzione culturale e come progetto per il futuro, che Aime individua la via per coniugare le due istanze, interpretando positivamente il cambiamento senza rinunciare per questo alla nostra storia.
Marco Aime, antropologo e scrittore, è ricercatore e docente di Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008), L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012), La fatica di diventare grandi (con G. P. Charmet( Einaudi, 2014); Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); African graffiti (Stampa Alternativa, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006), Timbuctu (2008), Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009), Gli uccelli della solitudine (2010), Cultura (2013), L’isola del non arrivo (2018), Il grande gioco del Sahel (con A. De Georgio, 2021) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013), Etnografia del quotidiano (2014), Conversazioni in alto mare (con R. Gatti, 2021) per Elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino. Conversazione con Francesco Guccini (2014), Senza sponda (2015), Il mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione (con Adriano Favole e Francesco Remotti, 2020) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019); Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità (Einaudi, 2020); Confini. Realtà e invenzioni (con D. Papotti, 2023) per EGA; La carovana del sultano : dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievale (Einaudi, 2023). Ha curato Atlante delle frontiere (2018) e Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole (2020) per Add editore.
“Biblioterapia XIV 2023” è realizzata anche grazie al contributo di Gruppo SGR.
Si ringrazia Samuele Grassi per la realizzazione e concessione dell’immagine che illustra la rassegna.
Ingresso libero, senza prenotazione, fino a esaurimento dei posti disponibili
Info: Biblioteca Gambalunga
tel. 0541.704486 | www.bibliotecagambalunga.it
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