Cimitero vecchio di Riccione, le mura esterne imbrattate da anime tristi (si può dire?). Sono così da alcuni troppi anni, le mura. Già consigliere comunale, già presidente delle Farmacie comunali di Riccione, Lele Montanari da anni racconta il degrado agli amministratori; passati ed attuali. Ha ricevuto una marea di promesse, ma le mura recano ancora il male oscuro della scala dei valori. Un certo nichilismo…
Quale punizione dare agli autori? Qual è la loro inquietudine? Che fare? Tutte risposte da indirizzare ai genitori, prim’ancora che ad una comunità giustamente arrabbiata.
Qualcuno afferma che se si cancelliasse, dopo pochi giorni si ritornerebbe punto ed a capo… Ci vorrebbero le telecamere… forse per dissuaderli.
I cimiteri dovrebbero essere oasi di bellezza; luoghi spirituali e di riflessione.
Gli “estrosi artisti” hanno anche avvolto con le loro fantasie le pareti dei vicini bagni del Parco degli Olivetani.
Piccola divagazione storico-culturale. Gli Olivetani ai quali è stato intitolato il parco poco hanno a che fare con Riccione; lì ci sono stati gli Agostiniani per secoli. Dunque, a loro avrebbe dovuto essere dedicato tale luogo. Il disguido culturale venne fatto notare al sindaco Renata Tosi, ma lei si difese che in una vecchia relazione sul Piano regolatore c’era scritto degli Olivetani; peccato che fosse errata… Si spera che la nuova amministrazione possa provvedere… Altrimenti ci si tiene gli Olivetani ed amen. Lui lassù se c’è capirebbe le leggerezze dei suoi uomini.
P. S.:
E se il Comune invitasse i graffitari ad esprimere la loro arte sulle mura perimetrali del cimitero vecchio con dei temi in grado di aiutare a riflettere e costruire pensieri positivi? Qualche esempio: a che cosa serve l’uomo? Il mistero del creato, la bellezza della natura, il mistero della morte…
Altra digressione. a Misano, in vi Platani, in mezzo al giardinetto c’è una brutta cabina dell’Enel. Intonsa, chiedendo l’autorizzazione agli enti competenti, potrebbe essere abbellita con dalla cosiddetta Street art…