Si incontrarono la prima volta una mattina nel estate degli anni cinquanta, a Roma nella storica piazza di Spagna. Tutto era molto lucente, il sole incominciava a scottare. Le sedie del Bar Canasta venivano lentamente occupate dai FISSI, cosi erano nominati dai camerieri gli habitué. Federico sedeva in attesa del suo amico in un angolo coperto dallo irregolare giallastro tendone con gli angoli sbavati, somigliante alla forma della piazza barocca, storicamente meta di viaggiatori, artisti di tutto il mondo, pellegrini e carrozze con cavalli. Pier Paolo aveva appena concluso nel girare “Ragazzi di Vita”. Si conoscevano solo telefonicamente, per aver discusso eseguito alcune sceneggiature. Il riminese era entusiasta delle poetiche espressioni letterarie del collega. Quella mattina si doveva decidere per il prossimo film. In attesa beveva il caffè. Nel suo diario Fellini descrive lo giungere di Pier Paolo: passi travagliati, un po’ curvo, mal vestito, scrutava con curiosità e attenzione la piazza. Gattino Peruviano era il nomignolo per il poeta regista. Appuntando anche sui rapporti avuti nelle collaborazioni di alcune pellicole dopo liti e disguidi, come nella sceneggiatura della” Dolce Vita”. Per ” Accattone” non voleva avere lo stesso produttore.
Dopo il saluto, si sale sulla molleggiante auto e si incominciò nel girare negli angoli più nascosti e abbandonati della Capitale tra prostitute, magnacci e senza casa. Poi nelle sperdute violente e desolate periferie, fino alla casetta dove viveva BOMBA, sulla via Ostiense, luoghi conosciuti da Pier Paolo, per averli frequentemente bazzicati, approfondendo la trama sui “Ragazzi di Vita”. Cercavano BOMBA, Pier Paolo conosceva la prostituta, avendola più volte nelle notti notata, incuriosito ricevette anche alcune informazioni di lei, dai pischelli borgatari che gli stavano intorno. Cosi chiamata per lo spropositato seno e la rotondità dei suo fondoschiena nomignolo carnale, voglioso, attribuitogli dai suoi clienti, sarebbe dovuta essere la prostituta da poter svolgere il ruolo nel le” Notti di Cabiria”. Dolce, timida, innocente, volgare, seducente e provocante. Il ruolo era molto impegnativo e raro.
La cercarono fino al sorgere del sole, in mezzo a ladruncoli, malavitosi e prostitute, ma niente per il loro caso; arrivarono sino alla sua squallida e miserabile baracca sulla via Cassia, BOMBA era introvabile, si erano perse le sue tracce. Difficile la loro dettagliata ricerca, la non trovata nel film avrebbe dovuto recarsi, dopo tutte le sue sfortunate avventure e tragedie sentimentali, al Santuario della Madonna del Divino Amore per il miracolo, liberandola dal passato. Pier Paolo scrisse la sceneggiatura per il film. In una lettera a Federico, mai spedita, ritrovata e pubblicata recentemente da un quotidiano. Anche lui definisce l’amato amico un felino- GATTONE RIMINESE. Terminata la non riuscita ricerca della prostituta BOMBA, si dovette ripiegare dopo infinite discussioni con Federico, la volente o nolente amata moglie Giulietta Masina. Con la sua maestosa interpretazione giunse all’ oscar.
Articolo di Paolo Giannini