Galleria Santa Croce di Cattolica, si inaugura la mostra di Marco Morosini alle 18 di oggi. Titolo: “uominiuomini”.
Fotografo, designer, artista, imprenditore, il cattolichino è il fondatore del marchio di borse “Brandina”.
Ecco una sua intervista uscite sulla pagine della Piazza cartacea lo scorso agosto.
Con l’arte si può essere designer, fotografo ed imprenditore. Di successo, di grande successo. Marco Morosini raccoglie tutte queste caratteristiche. La sua filosofia di vita prim’ancora che professionale: “Parole d’ordine? Non fermarsi mai”.
È su questo che si basa il suo fare: designer, fotografo, imprenditore, artista… e forse molto di più. Senz’altro molto di più. I più lo conoscono come mister Brandina, il marchio delle famose borse fatte con i teli delle brandine da spiaggia. Progettate per gioco, partito da Cattolica, oggi ha 6 negozi che vanno; col sogno di aprire a Capri.
Tra le sue molteplici attività c’è il castello di Granarola che ha trasformato, strada facendo in una residenza storica di livello medio-alto. Non offre solo un’esperienza di relax e ristorazione con bagno nella cultura dei luoghi, ma anche un full immersion in un progetto artistico che puoi vivere a pieno contatto: una galleria d’arte però senza il limite dei layers che si frappongono tra il visitatore e l’opera. Attorno un paesaggio naturale unico con secoli di lenta crescita: querce, lecci, allori, ulivi… Piante che richiedono centinaia d’anni prima di vederli grandi.
Il castello accoglie più di mille opere di Morosini, tra quelle d’arte e di design; le prime sono state fatte da lui; le seconde fatte fare dagli artigiani, con lo spirito del Rinascimento.
Il complesso con vista mozzafiato su Gradara e la riviera, è una meraviglia su due livelli. L’esterno offre servizi moderni (piscina, bar, saune…) in quel contesto di lecci, querce, allori, ulivi; allarghi lo sguardo e c’è l’immenso: la linea del mare, il borgo di Gradara, le colline a chiudere…
In tale contesto, Moresini si è inventato: “Follow the sun” (Segui il sole). Nella terrazza, si celebra il piacere di stare insieme con l’aperitivo come scusa.
Appuntamento tre volte la settimana, dalle 18,30 alle 22,30.
Quello che è oggi il castello-resort non è meno meraviglia. Lo acquista che era un rudere grazie al babbo. Va a Granarola a mangiare da un amico e viene a sapere che c’è il nobile rudere in vendita. Marco lo acquista.
Il suo racconto: “Sono nato a 3 km da qua e non lo conoscevo questo spazio. È strano perché quando si è ragazzini si tende a girare con i motorini, andare alla scoperta di cose in abbandono; quando venni per la prima volta, sentii immediatamente un’energia. Un’energia che mi prese dentro, mi investì e dissi subito a mio padre: ‘Sì, va bene, informiamoci: se si può acquistare, se c’è la possibilità’. Lo presi anche per il senso civico e sociale di fare qualcosa da restituire poi alla comunità. Avevo ricevuto molto dal lavoro e volevo lasciare un segno di civiltà. Sempre senza alterare l’origine del luogo”.
Il complesso è composto da 6 residenze, tutte progettate dal cattolichino; racchiudono 6 suoi processi artistici: “Uomini uomini” (una critica alla produzione seriale industriale); Sales and Bag (rapporto tra arte e commercio legato al marchio Brandina); Vases (una serie di vasi disegnati in analogico, cioè col pennarello direttamente sulla carta fotografica e disegno); Stones (“sassi che prendo e da ciascuno di loro prendo e tiro fuori l’anima”); New Humanity (universo di mondi legati all’arte, alla cultura, alla religione e al commercio).
La sesta residenza è Brandina. Dice Morosini, sposato, una figlia: “Racchiude tutto il mondo Brandina e mi piaceva regalare ai nostri ospiti quest’esperienza, dalla nascita del marchio, con tutti i prototipi di Brandina in questa residenza”.
Non c’è altro modo di parlare di questo posto se non descrivendolo come fuori dal mondo, unico e assolutamente da conoscere, proprio come il suo ideatore.
Lo spazio è il frutto di passione e di ricerca, passione che brucia nei suoi occhi ogni secondo che parla di quello che fa.
Dice di sé: “Mi considero un essere che è stato creato per lavorare, ma lavorare non solo nel senso del lavoro, nel senso materiale delle cose, ma dell’operare, di progettare, di creare cose. Dalla mattina, ho un fuoco dentro che mi spinge e devo progettare o portare a termine dei progetti che ho iniziato. L’arte e il design sono la mia salvezza, perchè nella quotidianità, nella banalità, nella serialità della vita contemporanea in cui spesso tutti ci troviamo immersi, il fatto di aver del tempo e dello spazio, delle energie da dedicare all’arte o al design è una cosa suprema. Quando mi metto lì, a progettare, nel silenzio, nella mia quiete, sono in un altra dimensione , quella dimensione idilliaca che mi porta a creare e a essere un tutt’uno con quello che sto facendo”.
Gli ultimi due lavori di prestigioso di Morosini sono: il monogramma di Alberta Ferretti ed il nuovo spazio di Valentino Rossi a Tavullia.