Il Tempio Malatestiano
- contadino
- maestro
- Ej che cosa ho sbarlutchjéd Io qualcosa ho sbirciato
t’ un librèt ch’ ho so ma C’réd, in un libretto che ho su a Cerreto,
mò d’ sta tchjs per e’ mumént ma di questa chiesa per il momento
poch e gnint u m ven in mént. poco o niente mi viene in mente.
- Tempio poi Malatestiano
non spuntò di prima mano,
ma a metà del quattrocento
una chiesa da convento, 1
sì modesta a una navata
fu poi molto trasformata
per Isotta e Sigismondo
col pensier dell’altro mondo.
- La quistjon lascéna stè Le questioni lasciamo stare
dl’architèt t u m po parlè? dell’architetto mi puoi parlare?
ch’ ho sintùd ch’ l’era e’ migljor che ho sentito che era il migliore
tu su chemp ancà scritor. nel suo campo e anche scrittore.
- L’uno quattro quattro nove 2
è l’Alberti che si muove
per rifare il monumento,
ma poi dopo cambiò il vento
e ancor oggi il cupolone
del progetto è in discussione,
da Matteo riportato
su medaglie ch’ha coniato. 3
- Mò ancà djìlt j à lavurèd Ma anche degli altri hanno lavorato
i pjo bun l’iva tchjamèd, i migliori aveva chiamato,
i sce amènch ho sintud di’ così almeno ho sentito dire
e di’ so ch’ a vèj capì. e raccontami che voglio capire.
- Con sui fianchi l’armonia
dei pilastri a correr via
su tre archi la facciata
agli antichi è riportata
dall’Alberti e il grande Piero
qui sostò lungo il sentiero,
poi Di Duccio ha decorato
e Matteo anche arredato. 4
- A capesc ch’ t’ andarè d vol Capisco che andrai di volo
mò no ‘rbèlta e’ pidrjol, ma non rovesciare l’imbuto,
che adès pas e’ purton che adesso, passato il portone,
a n vèj pèrda l’ ucasjon. non voglio perdere l’occasione.
Le cappelle di destra
- Sigismondo, appena entrato, 5
là sul muro è sistemato I cappella, dedicata a San Sigismondo
una tomba un po’ modesta
in formella la sua testa
e di fianco sull’altare
un re santo puoi notare,
le virtù “teologali” fede, speranza, e carità
portastemmi e “cardinali”, fortezza, prudenza e temperanza (manca la giustizia)
evoluta la scultura
d’Agostino la fattura
d’angioletti a stiacciato
che sui muri avrai notato.
- Dep cla cambra se’ purton Dopo quella camera col portone
sempre tchjus, j è ‘na rason? sempre chiuso, c’è una ragione?
- Il portale lavorato
a quel tempo va datato, La sacrestia compresa fra la cappella di San Sigismondo
con su in alto i due puttini re di Borgogna e quella detta di Isotta dedicata
D’Agostino sui delfini all’Arcangelo Michele.
e lì dentro restaurato
c’è un affresco anche firmato 6 II cappella, detta Cella delle Reliquie
con dipinto sullo sfondo
il castello in un bel tondo:
Sigismondo inginocchiato
al suo “santo” un po’ invecchiato.
- Méj nascost tla sacristia Meglio nascosto nella sacrestia
i sce amench è n vola via… così almeno non vola via…
che in gir j è di cristien che in giro ci sono dei “cristiani”
ch’ è n si sèlva e’ baj di chén. che non si salva l’abbaiamento dei cani.
- Quel che segue è la cappella
di Isotta gran pulzella, III cappella, dedicata a San Michele, detta
a Michele dedicata, degli angeli musicanti
oggi al meglio restaurata,
col cimiero del casato
sulla tomba sistemato
e di fronte corre voce
che di Giotto è la gran croce.
- E pjo in là ta cla capèla E più in là in quella cappella
s’ ved la Luna s’ na burdèla si vede la Luna con una fanciulla
che i caval i porta a spas che i cavalli porta a spasso
sora un bròc, tramèza i sas. sopra un biroccio, in mezzo ai sassi.
- Il suo nome è dei Pianeti,
anche i “segni” assai completi,
l’universo ad esaltare
e nel Cancro è da notare IV cappella, dedicata a San Girolamo, detta ‘dei pianeti’
la più antica pervenuta
di sto posto la veduta, di Agostino di Duccio (1418 – 1481 circa)
con le vele a ricordare
che la “vita” era sul mare
- J è e’ pont, la funtanina, C’è il ponte, la fontanina
e’ castel… dred la culina, il castello… dietro la collina,
mò adès andèna a véda ma adesso andiamo a vedere
gjo cla tèmba da no créda giù quella tomba da non credere.
Le cappelle di sinistra
M Per la statua collocata
la cappella è ricordata: 7 I cappella detta della “Madonna dell’acqua”
la Pietà là sull’altare
per la pioggia da invocare.
- E cu scompje è là te’ mur? E quella bellezza là nel muro?
impurtènt… a sò scigur. importante… sono sicuro.
- E’ un sarcofago innicchiato
coi panneggi dedicato
dal “signore” agli antenati,
discendenti ipotizzati,
il trionfo di Scipione
con Minerva è sul lastrone 8
e nascosto Sigismondo
sul coperchio in un bel tondo:
un lavoro è risaputo
d’Agostino qui venuto.
- Li poch volt ch’ ha sò intrèd Le poche volte che ci sono entrato
a n’ avria maj pinsèd non avrei mai pensato
ch’ e’fos mej d’ un libre d’ stòrja che fosse meglio di un libro di storia
snò che urmaj la mi mimòria… solo che ormai la mia memoria…
- Ho un po’ fretta e tiro via,
segue un’altra sacrestia La sacrestia, oggi “Cappella dei caduti”
con sul marmo conosciuti
nomi in guerra dei caduti.
- E ta cl’ èlta un po’ pio in là, E in quell’altra un po’ più in là,
chi burdéj ch’ u s chi farà? quei bambini cosa faranno?
- Agostino, sì Di Duccio
ha scolpito senza cruccio II cappella detta “dei giochi infantili”
dei fanciulli ed angioletti
a giocare e a far dispetti.
- Tot sta roba… ho pèrs e’ cont, Tutta questa roba… ho perso il conto
mo dim dl’ ultma ch’ a j sin d front. ma dimmi dell’ultima che ci siamo di fronte.
- E’ dell’arti Liberali perché reca sui pilastri le raffigurazioni delle
a quel tempo ancora tali, arti liberali: scienze del trivio (grammatica
ma per oggi può bastare retorica, dialettica) e ‘quadrivio’ (aritmetica,
che non serve ricordare geometria, musica, astronomia)
che lì tutto fu fermato 9
e nel tempo rabberciato, III cappella, “detta delle arti liberali”
poi la guerra di sto tempio
con le bombe ha fatto scempio.
- Sce, adès andèna d fora Sì, adesso andiamo di fuori
d’ arturnè ‘ncà s’ a n vegh l’ora, di ritornare anche se non vedo l’ora,
ch’ a m port dréd la sinsazjon che mi porto dietro la sensazione
d’ avé squert ‘na gren pasjon: di avere scoperto una grande passione:
cio! cla “I” ben intricéda mah! quella “I” bene intrecciata
s’una èsse (“S”) tla bracéda con una esse fra le braccia
ad cu “Sgnor” ch’ u l’ha fat fè di quel Signore che l’ha fatto costruire
pli urazjon?…Lascena stè. per le orazioni?… Lasciamo stare.
T’ vo ch’ è n’ ava ancà prighéd, 10 Vuoi che non abbia anche pregato,
mò i snètchj un s’è sbucéd. ma le ginocchia non si è sbucciato.
E’ che uj vo dla grèn cultura Qui ci vuole della gran cultura
e per me … la dventa dura. e per me … diventa dura.