Le tartarughe Dagmar e Lemon, impigliate nella rete hanno rischiato l’annegamento. Dopo le cure di Fondazione Cetacea, tornate in mare.
Alla liberazione delle due Caretta Caretta l’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli: ““Un momento importante a testimonianza di un grande lavoro che viene condotto dai biologi marini a favore degli animali e dal profondo valore educativo”
Questa mattina sono tornate a nuotare nell’Adriatico. Le due tartarughe, esemplari di Caretta Caretta, sono state liberate dai volontari della Fondazione Cetacea di Riccione di fronte a tanti bambini, decine di turisti e residenti.
Dagmar, 50 centimetri di lunghezza al carapace, 14 chili di peso e un’età stimata di dieci anni, era davvero impaziente di raggiungere il mare tanto che più volte ha tentato di uscire dalla grande bacinella in cui i biologi marini l’avevano sistemata per il trasporto dalla sede della Fondazione, all’interno della colonia Bertazzoni, alla battigia. Lemon, 25 chili di peso e 12 anni di età, circa 60 centimetri di lunghezza, è rimasta più tranquilla, ma poi, quando è stata adagiata sulla sabbia, è stata la più rapida a entrare in acqua.
Alla liberazione, attorno alle 11,30 del mattino, era presente l’assessore all’Ambiente del Comune di Riccione Christian Andruccioli: “Un momento importante a testimonianza di un grande lavoro che viene condotto da Fondazione Cetacea a favore degli animali e dal profondo valore educativo”.
Fondazione Cetacea cura dalle 40 alle 60 tartarughe ogni anno
Ogni anno Fondazione Cetacea cura dalle 40 alle 60 tartarughe. “A causa del cambiamento climatico – osserva Valeria Angelini, biologa della Fondazione – le tartarughe tendono a non migrare più e capita sempre più spesso, anche durante l’inverno, che restino impigliate nelle reti dei pescatori”.
Da anni si è consolidato un rapporto di collaborazione coi pescatori che quando si ritrovano le Caretta Caretta nelle reti sanno se possono ributtarle direttamente in mare, nel caso in cui le condizioni di salute siano buone, o se invece devono contattare la Capitaneria di porto e poi il centro di recupero affinché possano essere curate”.
Sia Dagmar che Lemon erano rimaste impigliate nelle reti, Dagmar in febbraio e Lemon in marzo. “Sono arrivate da noi in condizioni non gravissime ma accusavano entrambe un principio di annegamento: erano state entrambe pescate al largo tra Ravenna e Ferrara. Ora stanno bene e sono tornate nel loro posto: il mare”.