Da un lato, per chi li osteggia, l’offerta dei chiringuiti in spiaggia farebbe concorrenza e arrecherebbe danno alle discoteche. Dall’altro però gli stessi che li osteggiano, osservano che i chiringuiti sarebbero frequentati soprattutto da ragazzi del posto, mentre i locali da ballo attirerebbero i turisti e una clientela con buona disponibilità economica grazie ai grandi nomi internazionali. Non vediamo dunque dove starebbe la concorrenza, visto che si tratta di segmenti diversi. Tra l’altro il modello delle discoteche è in crisi da anni e i locali da ballo faticano anche d’inverno.
Va ricordato poi che anche i giovani riminesi generano Pil. Perché allora dovrebbero andare bene per ristoranti, bar, locali e discoteche, ma non nei chiringuiti in spiaggia?
E’ inaccettabile l’accusa ai gestori dei chiringuiti di essere “imprenditori senza scrupoli”. Sarebbe come affermare, solo per fare un esempio, che sono senza scrupoli gli imprenditori del mondo della notte, dato che la cronaca locale ci racconta di talune gestioni di locali non proprio cristalline.
Sentire inoltre parlare di chiusura alle 21 ci riporta a 20 anni fa, quando la spiaggia era buia, vuota e diventava terra di nessuno. Abbiamo aperto bar e locali sulla spiaggia per cercare di superare questo problema e restituire l’arenile a cittadini e turisti. Oggi bagnini, chioschisti e chiringuiti offrono anche un servizio d’ordine sulla spiaggia, dove l’accesso ai pubblici esercizi è consentito in base ai loro orari di apertura e non proibito dopo l’una di notte. Non si saranno risolti tutti i problemi, ma di certo il passato non era migliore.
Il riferimento, a nostro giudizio, resta la domanda dei turisti. Siamo a Rimini, la maggioranza di chi viene qui vuole stare all’aperto, ed è una tendenza che si è ancor più affermata dopo il Covid. Le regole devono poter rispondere alla domanda, senza doverla rincorrere. Non si può bloccare tutto. Le norme vanno rispettate e fatte rispettare, senza timidezze da parte di chi deve controllare.
Restiamo sempre aperti al dialogo e al confronto. L’importante è che siano basati su elementi oggettivi, evitando polemiche nel pieno della stagione“.
Fabrizio Pagliarani, presidente Consorzio operatori balneari Marina riminese di Confesercenti