Nella frazione Scacciano c’è una villa dalle sembianze di tempio per il culto cristiano e ciò mi riporta alla sorte della chiesa di Santa Maria Assunta, della frazione. Non parlo della moderna chiesa datata 15 agosto 1929, ma quella medievale, quella che trovava collocazione all’altezza del cimitero. Una chiesetta con portico e campanile alle spalle dell’abside, con la facciata rivolta ad est, proprio come era in uso nelle pievi medievali. Nel 1370 la si considerava cappella e solo nel XVI secolo con ogni probabilità venne eretta a parrocchia. Tanto per dare delle misure, aveva maggiori dimensioni rispetto alla chiesetta dell’Agina e forse poco più piccola di quella medievale di Sant’ Erasmo, sita a Misano Monte. Di tale struttura non si ha notizia se non solo nel XV secolo, grazie ai restauri e al recupero di suppellettili ecclesiastiche, nonché ad una nota di colore, una curiosa vicenda di un arciprete donnaiolo, che venne trasferito a Scacciano a mo’ di punizione. Nel 1926 si ebbero i primi crolli, senza vittime, probabilmente per incuria. Avrebbe avuto bisogno di manutenzione e ciò che giunge a noi, è appunto l’oggetto del mio interesse, una casa colonica ora trasformata in villa, che mantiene ancora tracce di chiesa, come un accennato campanile e la facciata d’entrata rivolta ad est.
Ci sarà ancora tanto da scrivere e discutere, si sa che la storia è piena di incognite e, spero, nel mio piccolo, di avere messo una pulce nell’orecchio al lettore e di avere piantato il seme del desiderio di andare a scoprire le bellezze del territorio.
Tutti conoscono la vocazione turistica della città, unica, tra i comuni limitrofi, a poter vantare un lungomare dove si svolge la ‘’movida’’ ed un entroterra rurale, agricolo, dove la campagna ha il gusto antico della originalità e della storia. E, la nostra narrazione, fa un salto nel passato, inizia in epoca romana, quando la Gens Mesia arriva in loco, con la fondazione della cittadina, già prima, il territorio era occupato dai Galli Sènoni, una popolazione celtica stanziatasi tra Romagna e Marche del nord, dal fiume Montone verso sud, quindi la campagna a sud di Ravenna fino al fiume Esino. Trovo affascinante la Misano dei castelli, dei monasteri e delle chiese, di cui si trova ancora qualche traccia, così come la bassa valle alluvionale del fiume Conca, dove sono emerse numerose testimonianze della presenza dell’uomo e sono stati portati alla luce reperti di grande valore archeologico.