Non voglio addentrarmi nelle diatribe sulle coppie gay che rispetto e capisco come comprendo il loro desiderio di volere un figlio. Ma sono contrario alla pratica dell’utero in affitto sul quale si dibatte molto in questi giorni. Le emozioni intorno alla nascita di un figlio nascono proprio durante la gestazione. Sarà per deformazione professionale, perché sono un ginecologo, ma alle mamme cambia la vita in senso positivo quando vogliono e sanno di aspettare un bambino. Sono radiose, diventano anche più belle e ogni passo in famiglia è legato alla creatura che nascerà. La mamma e il papà seguono per nove mesi le ecografie, lo sviluppo del feto fino ad arrivare al fatidico momento in sala parto. Così sfruttare un altro utero per la gestazione mi sembra estremamente umiliante per chi lo fa e per chi sceglie di farlo fare. È uno sfruttamento della donna che poi si dovrà separare dal nascituro che ha portato per nove mesi in grembo con tutte le emozioni che ha vissuto. Lo trovo veramente assurdo. L’alternativa più bella sarebbe un’adozione, ma in Italia non è autorizzata per le coppie gay.