Uno degli alberghi più prestigiosi (si mangiava da dio, accogliente e pulito) di Misano Mare quest’estate ha voltato pagine: chiusa la cucina; solo camere con prima colazione. Fa sapere proprietario: “Alla fine stagione abbiamo guadagnato un po’ di meno, ma che cosa dovevamo fare? Non trovavamo un cuoco bravo; così abbiamo deciso per la svolta. Penso che in tanti a Misano e non solo, seguiranno il nostro esempio”.
“Senti, tu che stai in mezzo ad un sacco di gente: conosci un cuoco o una cuoca? Siamo senza e non sappiamo come fare”. L’amico si dà da fare, ma nulla. Dopo una caterva di telefonate, richiama per la brutta notizia: quasi impossibile trovarne uno.
A Riccione, uno degli alberghi più belli, giardino con ghiaino, è rimasto senza cuoco. Il bravissimo titolare è andato a richiamare le sue vecchie cuoche. E’ riuscito ad organizzarsi con due: una a mezzogiorno e l’altra la sera. Gli hanno fatto una cortesia, grazie all’arte di farsi voler bene, direbbe San Francesco. Piccolo inciso: in quest’albergo si servono le specialità della Romagna ad un livello altissimo e vengono raccontate per far vivere un’esperienza culturale nel segno della terra, tipicità e tradizione.
Insomma, il turismo sta cambiando e sono sempre più le strutture che passano dalla pensione completa al bed & breakfast e mezza pensione.
Patrizia Rinaldis, presidente degli albergatori di Rimini: “Non so se i bed & breakfast e la mezza pensione siano un trend. Diciamo che nel nostro territorio stiamo reinventando il modo di fare turismo. Con i nostri 2mila e passa alberghi in provincia, credo che ci possa essere lo spazio per ogni tipo di offerta: classica (quella della pensione completa), o più leggera con le due tipologie: camera con colazione, oppure la mezza pensione. Al di là delle tipologie è importante che ogni struttura offra un servizio di qualità. Bene ogni scelta, ma verso l’alto per accogliere una bella clientela ed essere competitivi”.
“Se invece la scelta – continua la Rinaldis – è per avere meno problemi col personale e l’organizzazione della cucina, dico che non va bene. Il voler meno beghe non sono mai costruttive. Noi abbiamo l’obbligo di fare verso l’alto”.
Fabrizio Oliva, fino a pochi mesi fa presidente degli albergatori di Pesaro, gestisce 6 alberghi tra le province di Pesaro e Rimini. Il più grande, il Kent a Riccione, si presenta per la stagione 2023 con una rivoluzione: niente cucina mezzogiorno e sera; ma solo mezza pensione. Argomenta Oliva, grande passione per la cultura ed il fare: “Il personale è diventato un problema e posso capire la scelta dei colleghi. Ma gli addetti non si trovano non solo nel settore alberghiero, ma in tutti i comparti produttivi. E non è vero che c’è lo sfruttamento del personale, se ti pago secondo le regole di legge. Penso che almeno in parte potremmo risolvere il tema personale con una formazione seria da parte di tutti. Per mettere più soldi in tasca al lavoratore dovremmo rivedere il cuneo fiscale. Ricordo che ad un euro per il lavoratore, ne vanno aggiunti almeno altri tre per le altre voci di contribuzione.
I problemi dei dipendenti e quelli dei titolari sono seri e qui ci vorrebbe un sano intervento nella politica”.
“Sto tentando nuove strade – continua Oliva – come la mezza pensione a Riccione, al Kent. Serviamo la colazione fino alle 11 e poi si fa il servizio serale. In questo modo, il personale si gestisce meglio e ci sono anche meno costi di gestione”.
“Il personale non si trova, sempre più alberghi chiuderanno la cucina per trasformarsi già dal 2023 in B&B”, E’ la sintesi dell’osservatorio sammarinese di Bee Family: “Quasi la metà degli hotel della riviera romagnola sta pensando ad una conversione. La mancanza endemica di lavoratori stagionali rischia di stravolgere i format tradizionali del turismo tanto che, dopo le criticità dell’ultima estate, sempre più alberghi, soprattutto sulla costa romagnola, stanno pensando di chiudere la cucina e di trasformarsi in B&B”.
Bee Family è la più importante agenzia italiana dedicata al turismo per famiglie che, statistiche alla mano, si unisce ai timori che, ormai da qualche anno, si levano compatti dal settore alberghiero: “Sono ormai diversi anni che registriamo questa tendenza – spiega Andrea Messinese, uno dei soci di Bee Family – ma, dopo l’ultima estate, le richieste sono cresciute in maniera esponenziale e, in base ai dati del nostro osservatorio, circa quattro alberghi su dieci stanno attualmente pensando ad una conversione del loro modello ricettivo.
Si tratta di una scelta pressoché obbligata dopo che, negli ultimi anni, il reclutamento del personale è diventato sempre più problematico e, in alcuni casi, proprio per questa ragione, gli alberghi non sono stati in grado di garantire alla loro clientela un servizio efficiente”.