Vetrine contro la violenza sulle donne, la sindaca Foronchi riceve i commercianti che hanno aderito all’iniziativa del Cav (Centri anti-violenza).
Domani, alle 20 momento di raccoglimento alla panchina rossa; alle 21, testimonianze allo Snaporaz e alle 21.30 proiezione del film “C’è ancora domani”.
Cattolica in campo contro la violenza sulle donne anche attraverso le vetrine dei negozi. La sindaca Franca Foronchi e l’assessora alle Pari opportunità Claudia Gabellini hanno ricevuto in sala giunta, i commercianti e operatori economici che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione “Qui la violenza non entra”, realizzata dall’associazione MondoDonna onlus, gestore dei centri antiviolenza del distretto sud Chiama ChiAma. Gli esercenti cattolichini non hanno solo esposto il kit contro la violenza fornito dal Cav, bollino e locandine (oltre al Qr-code), ma anche allestito con grande cura le proprie vetrine, inserendo elementi di colore rosso come scarpe (uno degli oggetti simbolo), vestiti, addobbi natalizi, arredi. Un gesto fattivo per dire basta alla violenza sulle donne.
“Grazie per come vi siete spese e spesi contro questa piaga – dice la sindaca Franca Foronchi – . Violenza di cui una volta non si parlava, restava tra le mura di casa. Ma ora, per fortuna, quel muro si è rotto, se ne parla di più, si denuncia di più. Alla radice della violenza, c’è una questione sociale di educazione. È il tema del momento: l’educazione sentimentale a scuola. Ma non basta fare un’ora di educazione sentimentale per pensare di risolvere il problema. L’educazione è un concetto più ampio. Quando si dicono i no giusti, quando si insegna che dalla sconfitta, dal brutto voto in matematica o in italiano, non si cade ma si cresce, quando si spiega che il rifiuto si deve accettare perché vuol dire rispettare la libertà dell’altro, quando si leggono i classici, si studia la storia, si riflette sui temi di attualità, quella è già educazione, anche sentimentale. E anche a casa, in famiglia, dobbiamo dialogare con i nostri figli, tenere sempre aperto quel canale di confronto e anche di scontro! Come istituzione, noi cerchiamo di fare la nostra parte. Abbiamo qui a Cattolica il Centro anti violenza che è un riferimento per tutta la zona sud. E per tante donne vittime di violenza. Le loro storie sono una sconfitta anche nostra. Quando andiamo a scavare nelle loro vite, emerge sempre una lacuna, un vuoto, che si cerca di colmare. Ma non è semplice. È un lavoro culturale. E nella nostra società ci sono espressioni di subcultura preoccupanti. Ormai si è sdoganato tutto, tutto si può dire, anche le cose peggiori, senza la minima forma di rielaborazione e controllo delle pulsioni negative. Penso solo ai testi di certe canzoni che usano un linguaggio violento che meriterebbe la censura. Ecco perchè iniziative come questa del Cav ci rendono orgogliosi. Così come siamo orgogliosi di queste vetrine. Sono la dimostrazione che c’è una parte di società che ha voglia di fare e impegnarsi per la comunità, di fare il loro pezzo, come noi amministratori vogliamo fare il nostro. Ed è insieme che costruiamo quel puzzle, quella rete sempre più forte grazie alla quale possiamo dire che “Qui, la violenza non entra!”.
“Il nostro comune è stato precursore di una iniziativa che sta prendendo sempre più piede in tanti comuni della Romagna – afferma l’assessore Gabellini –. Sempre più negozi chiedono di esporre il bollino per far parte di questa grande mobilitazione sociale che dice no alla violenza contro le donne. Grazie di cuore a tutte e tutti voi che avete fatto la vostra parte e che dimostrate una volta di più di essere cittadinanza attiva nelle battaglie più importanti, come questa. E rinnoviamo i ringraziamenti all’associazione MondoDonna”.