Ausl Romagna condanna l’episodio di violenza al Pronto Soccorso
di Rimini: “Poste in essere tutte le azioni per una maggiore protezione
dei professionisti, ma non bastano ad arginare un fenomeno inaccettabile”
Nella notte fra domenica 1 e lunedì 2 settembre una persona in evidente stato di alterazione, accompagnatore di un paziente che era sottoposto alle cure del caso, ha dato in escandescenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Rimini. Dopo aver colpito con un pugno il vetro antisfondamento del triage ha iniziato a spargere nei locali il sangue da una ferita procuratasi in precedenza al braccio sinistro, danneggiando la postazione dell’operatore sanitario e il computer utilizzato per l’accettazione. Un comportamento che ha indotto il personale ad attivare le forze dell’ordine con la linea telefonica dedicata: il pronto intervento degli agenti della Polizia ha consentito di bloccare l’uomo, arrestato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, e ripristinare la situazione.
“Per casi del genere da tempo l’Ausl della Romagna ha messo in campo risorse e azioni – spiega la dottoressa Tiziana Perin, Direttrice Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza Rimini – e in particolare esiste una procedura specifica l P.A 95, che definisce il percorso e le modalità di azione per prevenire gli atti di violenza a danni di operatori in accordo con le disposizioni regionali. Nel tempo si sono svolti incontri con operatori per arginare l’aggressività dell’interlocutore, a cui abbiamo partecipato, da circa un anno è stato attivato, in triage, un telefono che ci mette in linea diretta con le forze dell’ordine, che utilizziamo, e a noi dà sicurezza, cosi come i controlli delle forze dell’ordine, che si presentano soprattutto di notte per verificare se tutto va bene, in accordo con Questore, Prefetto e Sindaco. In mattinata, dopo quanto accaduto, è stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per i danni che l’Azienda ha subito, e contemporaneamente ho chiesto l’intervento psicologico sul gruppo di operatori coinvolti nell’episodio di aggressività odierno, dato che esiste un gruppo aziendale sempre attivo di monitoraggio degli episodi di aggressività contro gli operatori. Sono state messe in campo moltissime azioni e risorse, a questo punto mi chiedo cos’altro possiamo fare per educare la popolazione al fatto che aggredire l’operatore e danneggiare gli strumenti di lavoro peggiora solo le cose”.
“Siamo purtroppo consapevoli del drammatico primato che ha il Dipartimento di Emergenza di Rimini in termini di aggressioni e violenza contro gli operatori – sottolinea Francesca Raggi, Direttrice del presidio ospedaliero di Rimini-Santarcangelo-Novafeltria – Da tempo stiamo monitorando il fenomeno con il servizio di prevenzione e protezione aziendale, stiamo ponendo in essere tutte le azioni correttive finalizzate alla maggiore protezione dei professionisti, come ad esempio una linea telefonica dedicata punto-punto con Polizia e Carabinieri. Grazie alla preziosa e sempre riconfermata collaborazione della Prefettura, si sono intensificate le ronde a cura delle pattuglie di tutte le forze dell’ordine al nostro pronto soccorso. La Questura ci ha garantito un incremento della fascia oraria di copertura dei turni del Punto di Polizia ospedaliero, collocato proprio all’interno del Pronto Soccorso. Anche il servizio di vigilanza ospedaliero è massimamente allertato, al fine di prestare la prioritaria attenzione ai locali dedicati alla presa in carico dei pazienti urgenti. Purtroppo questi interventi non sono sufficienti ad arginare un fenomeno inaccettabile e da respingere e condannare con assoluta fermezza, per usare le parole del nostro Capo dello Stato. Inoltre proprio con l’intento di tenere bassa la tensione in Pronto Soccorso e fornire supporto, oltre che ai professionisti, anche ai pazienti che attendono in qualche caso alcune ore per la conclusione del loro percorso di presa in carico abbiamo coinvolto pure le associazioni di volontariato e la Protezione Civile, presenti regolarmente con loro personale, a disposizione per la fornitura di acqua e coperte e per fare compagnia a chi usufruisce dei servizi del Pronto Soccorso dell’ospedale Infermi”.
“La violenza rappresenta uno dei principali rischi a cui sono esposti gli operatori che lavorano nel contesto delle aree di emergenza e urgenza aziendali – afferma la dott.ssa Francesca Gnudi, Direttrice UOC Servizio Prevenzione e Protezione – Nel corso dell’anno 2023 le segnalazioni conseguenti ad eventi che possono comportare episodi di violenza verbale, fisica o contro la proprietà che si sono verificati nel contesto del Dipartimento di Emergenza Urgenza internistico e cardiologico aziendale per ognuno dei tra ambiti, variano tra i 70 e gli 80 episodi e rappresentano nel complesso circa il 40% delle segnalazioni da violenza aziendali. Nello specifico per l’anno 2023 il Pronto Soccorso di Rimini ha prodotto 78 segnalazioni. Fortunatamente gli episodi che implicano danno fisico a carico dell’operatore sanitario e che quindi determinano infortunio sono estremamente rari, a riprova della bontà dei sistemi di sicurezza approntati nelle strutture. Si sottolinea come il Pronto Soccorso di Rimini sia stato studiato a livello progettuale e in termini di layout per rispondere a possibili episodi di violenza da terzi. Tra i sistemi messi in atto a questo scopo sicuramente il più efficace è rappresentato dalla separazione fisica dell’area triage rispetto alla sala d’attesa: la chiusura risulta realizzata tramite porta antisfondamento e garantisce agli operatori la possibilità di messa in sicurezza rispetto all’esterno. Il bancone del triage risulta poi dotato di pulsante antiaggressione in grado di richiamare sul luogo le forze dell’ordine presenti sul posto. Ricordiamo infatti che presso il Pronto Soccorso stesso è attivo un punto di polizia con orario diurno. Il presidio ospedaliero di Rimini è poi presidiato da due guardie giurate a tutela dei beni aziendali presenti H 24. Dallo scorso anno il Pronto Soccorso di Rimini è poi dotato di uno specifico sistema di allertamento delle Forze dell’Ordine che consente agli operatori sanitari il collegamento diretto con la centrale operativa (punto a punto) e il cui utilizzo è riservato ai casi di aggressioni che necessitino di un intervento urgente e tempestivo. L’area del Pronto Soccorso risulta telecamerizzata: 26 apparecchi dislocati in tutta la UO e più precisamente presso l’ingresso della struttura, in camera calda, nelle sale d’attesa, nei corridoi, quindi in tutte le posizioni strategiche a tutela degli operatori e con possibilità di conservazione delle immagini per 72 ore così da garantire l’utilizzo legale delle registrazioni stesse”.