SPIEGA L’ESPERTO: rubrica a cura di Daniela Sammarini
Cancro e social media: un’arma o un aiuto?
di Genni Piobbici social media manager
Negli ultimi anni, i social media sono diventati uno strumento fondamentale per molte persone affette da cancro e per i loro familiari. Piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok vengono utilizzate per condividere esperienze, ricevere supporto emotivo e trovare informazioni sulla malattia. Tuttavia, nonostante i benefici evidenti, esistono anche rischi e sfide legati all’uso dei social media in contesti così delicati.
Il potere del supporto online
Per chi affronta una diagnosi di cancro, i social media possono rappresentare un importante punto di riferimento. Gruppi di supporto online, forum e pagine dedicate offrono spazi in cui i pazienti possono sentirsi meno soli e scambiare informazioni pratiche su terapie, effetti collaterali e stili di vita. Condividere la propria storia può aiutare a rafforzare il senso di comunità e a trovare conforto in momenti difficili. In molti casi, i pazienti trovano ispirazione e forza dalle storie di chi ha superato la malattia o sta affrontando situazioni simili.
La disinformazione: un pericolo reale
Un problema legato ai social media è la diffusione di informazioni errate o non scientificamente fondate. Molti pazienti, nella speranza di trovare cure alternative o soluzioni rapide, finiscono per incappare in consigli medici non verificati o in teorie complottistiche che possono mettere a rischio la loro salute. Le false speranze legate a rimedi “miracolosi” sono spesso diffuse da fonti non attendibili e possono portare a decisioni rischiose, come l’abbandono delle terapie tradizionali per approcci non comprovati.
Per evitare tali rischi, è fondamentale che i pazienti e i loro familiari si affidino a fonti mediche ufficiali e professionisti qualificati. Gruppi di supporto gestiti da associazioni di settore e ospedali possono essere un’ottima risorsa per ottenere informazioni affidabili.
Influencer e sensibilizzazione
D’altro canto, i social media hanno dato voce a molti “influencer del cancro”, persone che condividono la loro esperienza con la malattia per sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi per la ricerca. Questi racconti possono avere un forte impatto, contribuendo a rompere i tabù che circondano il cancro e a creare una maggiore consapevolezza. Il racconto personale può toccare corde emotive profonde, spingendo molte persone a partecipare attivamente a iniziative di raccolta fondi o a campagne di sensibilizzazione.
Conclusioni
I social media rappresentano un’arma a doppio taglio per chi affronta una diagnosi di cancro. Se da un lato offrono opportunità di supporto e condivisione, dall’altro possono presentare rischi legati alla privacy, alla disinformazione e alla pressione psicologica. È quindi essenziale che i pazienti e le loro famiglie utilizzino queste piattaforme con consapevolezza, cercando di bilanciare i benefici del sostegno online con la necessità di proteggere la propria salute mentale e fisica. Ognuno di noi quando riceve una diagnosi di cancro deve sentirsi libero di non comunicarlo o di urlando al mondo intero, se ne sente la necessità. Non esiste una formula o una ricetta per affrontare al meglio la malattia. Esiste quella che ognuno personalmente si sente di fare. Esiste la malattia che è un mostro che ti cambia per sempre la vita, a te, e a chi ti sta vicino. Dovremmo essere tutti liberi di viverla come possiamo e vogliamo.