Cattolica. Manuela Fabbri, presidente APS Basta Plastica in MARE Network: “Non all’abbattimento dei 78 pini in via del Giglio”
“Abbaiare alla luna? Non vorremmo, ma il rischio c’è, è sempre più faticoso
promuovere la partecipazione civile alla protezione dell’ambiente, per la sordità e
l’opportunismo di tanti. Mentre Basta Plastica in Mare Network è un’associazione di
promozione sociale che ottempera alla propria missione statutaria: “dalla protesta alla
proposta”, mettendo in atto le azioni che ci spettano in qualità di attivisti ambientalisti
che “tentano” di promuovere appunto la protezione della natura (o meglio di ciò che
ne resta)… il nostro prossimo progetto è l’area
umida protetta di riequilibrio
idrogeologico del Marano per contrastare l’innalzamento climatico e del mare, dare un
polmone verde alle nostre coste, insieme a tanto altro su scuole, ambiente e salute.
Ma poi le numerose azioni e dichiarazioni, tra sindaci/che, bagnini, affittacamere e
negozianti, non possono che provocare reazioni altrettanto forti, ma con contenuti
opposti: allora chiediamo a ciascuno/a di rendersi responsabile delle sorti dei propri
habitat e del futuro dei discendenti. A mucillagine e innalzamento della temperatura
del mare e del clima che provocano questo e tanti altri danni a persone e natura,
come si risponde? Unico problema la tasca: più reddito, più auto, più comodità, più
guadagni sui turismi. Quindi altro cemento (costruzioni di piscine sulla spiaggia) e
abbattimento di alberi (ultimo via del Giglio a Cattolica) e azioni negative di questo
tipo.
Anziché svegliarci e capire, chiedere “più natura”, pretendiamo a gran voce di
attentare a quella che resta! Chi lo chiede? Gli stakeholder, coloro i quali sfruttano
mettendo a reddito il bene comune con eventi, dehor, etc., spiaggia, piazze, mare,
parchi, giardini pubblici, con tavolini su ciclabili e marciapiedi. E’ un ossimoro che i
tanti disastri fatti all’ambiente e che provocano alluvioni, mucillaggine, innalzamento
climatico, allagamenti, siccità e altro ancora, anziché mettere in guardia le persone
dalla propria responsabilità, civile e politica sulle sbagliate decisioni già prese, faccia
l’effetto contrario: ancora e ancora sfruttiamolo di più questo bene di tutti e di
nessuno che è la natura. In ogni suo fazzoletto di terra e ora sul mare… ultima risorsa
già ampiamente sfruttata da pesca e acquacultura, cementificandola per produrre
altra energia e consumare sempre di più.
Ai decisori chiediamo di fermarsi a riflettere: se tante persone nella loro maggioranza
silenziosa (astensionismo) delegano comunque, ciò non significa che a imporre la
scelta debbano restare i portatori di interesse, per lo più economici – e permetteteci –
non troppo culturalmente avveduti. Noi tutti attivisti ambientalisti di comprovata
cultura di autentica sostenibilità – né cassandre né grilli parlanti – ai nostri concittadini
delle città di mare, e non casualmente sul mare, diciamo che tutto ciò che avrebbe
potuto essere costruito, e messo a reddito, è già stato fatto. E che per qualificare il
turismo – purtroppo per la maggior parte mordi e fuggi – il toccasana non sono né le
piscine né i parcheggi, ma la qualità dell’ambiente. Ora chiediamo a ciascuno di
assumersi le proprie responsabilità e di prendersi seriamente cura di ciò che ci è
rimasto tra spiagge, mare, alberi… Gli alberi: la lussureggiante vegetazione dei nostri
bei viali che per secoli ha mitigato le temperature e ombreggiato le nostre prestigiose
località balneari, e che ora è ridotta all’osso.
A questo proposito durante l’incontro di tutte le associazioni con l’assessore
all’Ambiente, Alessandro Uguccioni, abbiamo proposto la sostituzione graduale delle
piante a rischio, anziché l’abbattimento scellerato e sistematico di tutte le alberature.
E un trattamento, fattibile, alle altre. E se, come crediamo, il problema per il Comune è
di tipo economico – vero è un impegno e un costo preservarle – di promuovere una
raccolta fondi. Pertanto lunedì 19 agosto saremo a presidiare le alberature in via del
Giglio, una delle zone più verdi intorno alle scuole di Cattolica, nella quale
l’amministrazione ha deciso di abbattere 78 pini, piantati negli anni ’60 dall’allora
Sindaco, partigiano e resistente, Mario Castelvetro”.