Cattolica-San Giovanni: nuova rotonda all’ingresso dell’autostrada.
La Provincia pubblica il rendering dell’infrastruttura su cui sono in corso lavori di “rinaturalizzazione verde”. Le sindache Foronchi e Bertuccioli: “A fine intervento avremo un nuovo ingresso della Valconca finalmente degno del contesto territoriale e urbano dei nostri Comuni che vantano una forte connotazione turistica. Per noi quella rotatoria è la prima cartolina delle due città ed è importante che si presenti in ordine, bella e funzionale”
Una nuova porta di ingresso della Valconca, di Cattolica e San Giovanni in Marignano, con prato, alberi e siepi, circondata da un anello di corten nel quale campeggeranno i nomi dei due Comuni. È il futuro volto della maxi rotatoria della provinciale 17 sulla quale sono partiti, lunedì scorso, 19 agosto, i lavori di “rinaturalizzazione verde” ad opera della Provincia di Rimini che ha reso noto rendering e progetto sull’infrastruttura. “I lavori stanno procedendo come da cronoprogramma e come Comuni interessati alla riqualificazione – riferiscono le Sindache di Cattolica e San Giovanni in Marignano Franca Foronchi e Michela Bertuccioli – abbiamo messo in campo le nostre polizie locali per tenere costantemente monitorato l’impatto del cantiere su viabilità e traffico. A fine lavori, come si vede nel progetto, avremo un nuovo ingresso della Valconca finalmente degno del contesto territoriale e urbano dei nostri Comuni che vantano una forte connotazione turistica. Per noi quella rotatoria è la prima cartolina delle due città ed è importante che si presenti in ordine, bella e funzionale”.
“Il nuovo arredo – spiegano dall’ente provinciale – risponde ai più moderni requisiti di “sostenibilità ambientale ed economica”: prevalenza di verde, basso consumo di acqua ed energia elettrica, limitate necessità di manutenzione. Non sono previsti interventi di modifica della geometria della rotonda, variazioni della segnaletica orizzontale e verticale o della circolazione dei veicoli, in quanto, come premesso, l’attuale rotatoria non evidenzia criticità legate alla sua funzionalità in termini di carico di traffico, fluidità e sicurezza per i veicoli che vi transitano, ma solo un arredo vetusto e non più consono al contesto generale”. L’intervento riguarderà quindi solo la parte “superficiale” della rotatoria, le cui caratteristiche e dimensioni non saranno modificate.
È prevista la rimozione, demolizione smaltimento e recupero degli attuali arredi, vetusti e non più funzionanti della vasca d’acqua, costituiti da strutture metalliche. È anche un progetto anti-sprechi dato che, negli obiettivi posti dalla Provincia, “prevede la minore quantità possibile di demolizione del vecchio arredo, al fine di ridurre la spesa di queste opere, cercando di riutilizzare tutto ciò che è funzionale anche alla nuova configurazione verde della rotatoria, a tutto vantaggio della sostenibilità economica e ambientale dell’intervento. Si tratta quindi di una vera e propria “rinaturalizzazione verde” dell’arredo della rotonda.
Il terreno verrà sagomato per formare una collinetta centrale ad anello, al fine di rendere più visibile il nuovo arredo verde, oltre alla indispensabile necessità di avere un sufficiente strato di terreno per la vita e lo sviluppo degli alberi e degli arbusti”. E a proposito delle piante: “All’interno della nuova grande aiuola verde saranno messi a dimora 8 Carpinus betulus pyramidalis (Carpini).
Gli alberi saranno intervallati da cespugli, costituiti di Raphiolephis indica springtime, arbusti sempreverdi con fioritura rosa e bianca. Il prato sarà costituito da un tappeto erboso rustico, che garantirà una diffusa e leggera fioritura e richiederà minori interventi manutentivi rispetto al solito prato irriguo in erba.
L’aiuola sarà dotata di impianto di irrigazione automatizzato.
Non sono previste modifiche dell’attuale illuminazione pubblica della rotatoria, costituita da una torre faro centrale”. Infine, il progetto prevede che “sulla bordatura in corten verranno realizzate due scritte che richiamano i due Comuni di Cattolica e San Giovanni in Marignano”.