Dopo l’infortunio della montagna sono rimasto tutto marzo a casa ed è stato veramente difficile, più che sotto il profilo del dolore fisico al ginocchio sotto quello psicologico. Un po’ di smartworking, un po’ di lettura, ma le giornate sono lunghissime. Ho pianificato di tornare a lavorare verso metà aprile. Stare in mezzo alla gente e a contatto con i colleghi è un toccasana per l’umore. Si va a lavorare a piedi con queste belle giornate primaverili e anche questo fa molto bene. La vita da poltrona è deleteria sotto tutti i profili sia per la salute che per la mente. Il movimento è importantissimo.