Già il Capo dello Stato, la Presidente del Consiglio ed altre elevate Autorità hanno espresso indignazione per le accuse di “profilazione razziale” alle forze di polizia italiane rivolte da un organismo del Consiglio d’Europa ed altresì manifestato al responsabile della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, “stima e vicinanza” alle forze dell’ordine “composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, meritando rispetto, non simili ingiurie”. Le accuse rivolte identificano nell’ordinamento italiano precisi reati che, risultando infondati, si risolvono, come ha rilevato il Portavoce dei Funzionari di Polizia, in comportamento calunnioso di cui il Consiglio d’Europa è chiamato a rispondere.
A fronte di tanto elevata manifestazione di solidarietà, ben poco resta da dire ad un cittadino comune. Quale sono io. Ciò nondimeno esprimere forte e solidale prossimità ed apprezzamento alle autorità locali, quotidianamente impegnate a salvaguardare legalità e sicurezza, può concorrere ad attestare che l’espressione autorevolissima di quella “stima e vicinanza” trova piena rispondenza nella cittadinanza che semmai, talvolta, lamenta addirittura l’eccessivo “buonismo” delle forze di polizia nei riguardi di facinorosi. Forze i cui compiti, peraltro, non sempre sono facilitati da discutibili contestazioni rivolte al loro operato, anche allorquando sono costrette a tutelare la loro incolumità.
Onore, apprezzamento e solidarietà, dunque, alle Forze di Polizia.
*Coordinatore Centro Studi Sociali “A.De Gasperi”