SPIEGA L’ESPERTO: rubrica a cura di Daniela Sammarini
Negli ultimi anni lo studio sempre più approfondito delle lesioni muscolari e la loro correlazione con la possibilità di ripresa dell’attività sportiva, ha consentito lo sviluppo di sistemi, potenzialmente in grado di migliorare la corretta prognosi e il trattamento delle diverse tipologie di infortunio. Uno dei sistemi che gode di maggiore consenso in letteratura scientifica è la cosiddetta “Classificazione di Monaco”, trattasi di un sistema ampiamente condiviso dalla comunità scientifica che utilizza una nuova terminologia e classificazione delle lesioni muscolari nell’ambito sportivo. Tale classificazione è stata adottata e pubblicata successivamente all’approvazione di diversi esperti internazionali, del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e dell’Unione delle Associazioni Calcistiche Europee (UEFA), con il fine di stabilire una definizione condivisa e uniforme tra gli operatori sanitari internazionali.
La caratteristica primaria della Classificazione di Monaco è quella di essere dicotomica, basata sulla natura del trauma muscolare, ossia diretto oppure indiretto.
Al fine di dare delle informazioni di base semplifichiamo i concetti dividendo le lesioni muscolari nelle tre categorie comunemente conosciute:
• contrattura
• stiramento
• strappo
1. Contrattura Muscolare
È la forma meno grave di lesione muscolare. È una risposta difensiva del muscolo ad uno stress eccessivo o prolungato:
irrigidimento involontario
del muscolo, accompagnato da danni strutturali evidenti.
Sintomi: Sensazione di tensione, indolenzimento, rigidità. Non c’è un dolore acuto immediato, ma può evolvere in una sensazione fastidiosa con il movimento.
Causa: Solitamente causata da sforzi ripetuti, posture scorrette, o riscaldamento inadeguato.
Trattamento: Riposo, stretching leggero, terapia manuale ed applicazione di calore per rilassare il muscolo.
2. Stiramento Muscolare
È una lesione più seria rispetto alla contrattura.
Si verifica quando le fibre muscolari si allungano oltre il loro limite fisiologico senza rompersi
completamente.
Sintomi: Dolore moderato ed acuto durante l’evento, con possibile gonfiore e limitazione dei
movimenti. Il dolore può intensificarsi con il proseguire dell’attività.
Causa: Movimenti bruschi, mancato riscaldamento, carichi eccessivi o allungamento improvviso del muscolo.
Trattamento: Riposo, ghiaccio, trattamenti da un fisioterapista e successivamente stretching graduale e potenziamento muscolare una volta passato il dolore acuto.
3. Strappo Muscolare
Definizione: è la lesione più grave, in cui le fibre muscolari si rompono parzialmente o completamente. Si distinguono tre gradi di strappo:
I grado: Piccola lacerazione di poche fibre muscolari.
II grado: Lacerazione più estesa, che coinvolge una parte significativa del muscolo.
III grado: Rottura completa del muscolo.
Sintomi: Dolore acuto e improvviso, sensazione di “strappo”, con impossibilità di continuare. Possono comparire gonfiore, ematomi e perdita di funzionalità muscolare.
Causa: Sforzi estremi, traumi diretti o movimenti violenti e non controllati.
Trattamento: Riposo assoluto, crioterapia, eventuale intervento chirurgico nei casi di strappo completo, e un programma di riabilitazione concordato tra ortopedico e fisioterapista mirato.
Gli interventi per contrattura, stiramento e strappo muscolare variano in base alla gravità della lesione.
1. Contrattura Muscolare
La contrattura è una lesione relativamente lieve e il trattamento punta a ridurre la rigidità muscolare e facilitare il recupero.
Interventi:
Riposo attivo: Evitare attività intense che aggravino la contrattura, ma è consigliato un movimento leggero per mantenere la mobilità.
Calore locale: Applicare calore (borsa di acqua calda o cerotti termici) sulla zona interessata aiuta a rilassare i muscoli e favorire il flusso sanguigno.
Massaggio: Un massaggio decontratturante eseguito da un fisioterapista può alleviare la tensione muscolare.
Stretching: Effettuare esercizi di stretching leggero, post trattamento, per allungare e rilassare il muscolo, evitando movimenti bruschi.
Idratazione e sali minerali: Mantenere una buona idratazione ed assicurarsi di assumere abbastanza potassio, magnesio e calcio per prevenire ulteriori contratture.
Farmaci antinfiammatori: Per qualsiasi farmaco interpellare sempre il proprio medico di base che conosce la nostra storia clinica e che ci può consigliare al meglio su cosa assumere per contrastare dolore/fastidio.
2. Stiramento Muscolare
Lo stiramento è una lesione di gravità intermedia, che comporta un allungamento eccessivo delle fibre muscolari senza rottura.
Interventi:
Riposo: Interrompere immediatamente l’attività fisica per evitare di peggiorare la lesione.
Crioterapia: Applicare ghiaccio (impacchi freddi) sulla zona interessata per ridurre il dolore e l’infiammazione. Il ghiaccio va applicato per 15-20 minuti ogni 2-3 ore nei primi giorni dopo l’infortunio.
Compressione: Avvolgere il muscolo interessato con un supporto a fascia elastica unico (cosciera polpaccera ecc…evitando bende elastiche perché la tensione del supporto non sarà la stessa per tutta la zona interessata) per ridurre il gonfiore.
Elevazione: Se possibile, mantenere il muscolo sollevato rispetto al cuore per ridurre il gonfiore.
Farmaci antinfiammatori: Per qualsiasi farmaco interpellare sempre il proprio medico di base che conosce la nostra storia clinica e che ci può consigliare al meglio su cosa assumere per contrastare dolore/fastidio.
Stretching e potenziamento graduali: Dopo la fase acuta, si possono iniziare esercizi di stretching progressivo e rinforzo muscolare sotto la guida di un fisioterapista per evitare recidive.
Ritorno graduale all’attività: Prima di tornare all’attività fisica normale, è importante essere sicuri che il muscolo sia completamente recuperato.
3. Strappo Muscolare
Lo strappo muscolare è una lesione grave, caratterizzata dalla rottura parziale o completa delle fibre muscolari. Richiede un trattamento più lungo e complesso.
Interventi:
Riposo assoluto: Interrompere qualsiasi attività fisica ed immobilizzare la zona interessata, specialmente nei casi di strappo grave.
Crioterapia: Applicare ghiaccio sulla lesione per ridurre l’infiammazione ed il dolore. È importante seguire lo schema di 15-20 minuti ogni 2-3 ore.
Compressione ed elevazione: Come per lo stiramento, avvolgere la zona interessata con un supporto a fascia elastica unico (cosciera polpaccera ecc…evitando bende elastiche perché la tensione del supporto non sarà la stessa per tutta la zona interessa) e mantenere l’area sollevata per ridurre il gonfiore.
Farmaci antinfiammatori: Per qualsiasi farmaco interpellare sempre il proprio medico di base che conosce la nostra storia clinica e che ci può consigliare al meglio su cosa assumere per contrastare dolore/fastidio.
Visita medica: È fondamentale consultare un medico (ortopedico) per una diagnosi accurata e valutare la gravità dello strappo, soprattutto nei casi di rottura parziale o completa.
Fisioterapia: Una volta ridotto il dolore e l’infiammazione, la riabilitazione con un fisioterapista è essenziale per recuperare la forza e la mobilità del muscolo lesionato.
Chirurgia (nei casi più gravi): Se lo strappo è completo o particolarmente esteso, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riparare le fibre muscolari danneggiate.
Riabilitazione progressiva: La fase di recupero post-strappo può richiedere settimane o mesi, durante i quali il muscolo deve essere gradualmente rinforzato con esercizi mirati per evitare recidive.
In Sintesi:
Contrattura: Riposo attivo, calore, terapia manuale e stretching leggero.
Stiramento: Riposo, ghiaccio, compressione, consulto medico per assunzione farmaci antinfiammatori e riabilitazione progressiva.
Strappo: Riposo assoluto, ghiaccio, consulto medico, possibile chirurgia e fisioterapia intensiva.
Per ogni lesione muscolare, è fondamentale non forzare il muscolo durante la fase di recupero e seguire le indicazioni mediche per evitare complicazioni o recidive.
*Fisioterapista in Misano Adriatico