Per Filippo Turetta, Giulia Cecchettin era una sua proprietà e ha descritto come l’ha ammazzata in un interrogatorio agghiacciante. L’ha eliminata con la massima lucidità, guardandola negli occhi. Ha contato forse fino a 75 fendenti in tutto il corpo. Ha detto che Giulia stava iniziando una nuova relazione e non poteva, doveva stare con lui perche’ altrimenti si sarebbe suicidato. Nessuna ombra di pentimento, ma anzi una serie di giustificazioni per un delitto così efferato. Il tentativo chiaro e’ quello di cercare di evitare di essere accusato della premeditazione ma solo, si fa per dire, di un delitto d’impeto. Quello che impressiona è la convinzione di aver fatto una cosa giusta. Giulia non si era accorta a sufficienza di trovarsi in una relazione più che mai tossica dalla quale doveva fuggire.