Il misanese Lorenzo Serafini è il nuovo direttore creativo di Aeffe (Alberta Ferretti, Philosophy by Lorenzo Serafini).
Scuola a Riccione, specializzazione a Milano, prime sfilate sempre a Riccione, la sua, quella di Serafini, è una storia curiosa. Parte da Riccione nel 1996; vince il Nazionale Professione Moda Giovani Stilisti – Riccione Moda Italia (oggi Ricerca Moda Innovazione) organizzato da CNA Federmoda. Presenta il proprio curriculum a San Giovanni in Marignano, dove ci sono ben tre aziende di livello mondiale, Aeffe, Gilmar e Fuzzi, ma nessuno lo assume. Il primo lavoro è a Blumarine a Carpi. A Firenze viene chiamato da Roberto Cavalli, che lo adora. Poi il salto con Dolce & Gabbana a Vigevano. Una decina di anni fa arriva in Aeffe.
Riportiamo un’intervista uscita nel febbraio del 2022 sulla Piazza cartacea.
Qual è la sua giornata tipo?
Se non ho trasferte in programma, mi alzo, mi preparo e cammino in ufficio ascoltando un po’ di musica o se necessario facendo qualche telefonata. Passo gran parte del mio tempo negli spazi dell’ufficio stile, lavorando a un grande tavolo con il mio team. Quando non siamo troppo vicini alla consegna delle collezioni, cerco di incontrare giornalisti e stylist per pranzo per poter scambiarci delle idee. Non sono un’amante della vita mondana quindi la sera la trascorro a casa rilassandomi e lasciandomi inspirare da musica, film, libri oppure quando c’è l’occasione esco a cena con piccoli gruppi di amici. Non mi piace la folla, ma piuttosto amo dedicare del tempo di qualità alle persone a cui tengo e che trovo stimolanti.
Quali sono state le esperienze più significative nella sua carriera?
Ogni step nella mia carriera è stato rilevante, a partire dalla mia prima esperienza ancora giovanissimo in Blumarine. Diciamo che poi gli anni trascorsi lavorando con Roberto Cavalli e poi con Domenico Dolce e Stefano Gabbana mi hanno permesso di imparare tantissimo, aprendomi ad una visione estremamente internazionale. Sono stati anni di duro lavoro, di grandissimo impegno e anche di tantissime soddisfazioni.
Cos’è per lei la moda?
La moda è la mia più grande passione, è il mio lavoro ma anche una componente fondamentale della mia vita. La moda è lo strumento che mi permette di realizzare le miei visioni creative, di dare forma ai miei sogni e concretezza alla mia immaginazione.
Quali sono stati i suoi maestri?
Sicuramente Roberto Cavalli, Stefano Gabbana e Domenico Dolce.
Come immagina il futuro della moda?
La moda è lo specchio della società e quindi è in continua evoluzione. Stiamo vivendo anni di grandi cambiamenti a livello culturale e sociale e la moda sta assorbendo tutto questo. Io guardo a questa industria creativa con grande positività perché a dispetto delle difficoltà di questi ultimi periodi vedo una grande resilienza. Credo che questo sia il momento giusto per investire sulla creatività e sulla fantasia, cercando di essere fedeli a noi stessi ma al contempo aprendoci a nuovi stimoli e influenze.
Quali sono i ricordi più importanti legati alla Romagna?
Per me la Romagna è casa, famiglia, ricordi di infanzia e di adolescenza. Da quando sono diventato direttore creativo di Philosophy, benché io viva a lavori a Milano, la Romagna è tornata anche ad essere una componente fondamentale della mia vita di tutti i giorni, perché la sede di Aeffe è a Cattolica, non lontana da dove sono nato e cresciuto. La Romagna mi piace soprattutto fuori stagione, quando torna ad essere tranquilla. Sto riscoprendo il piacere del mare d’inverno, delle lunghe passeggiate sulla spiaggia, ascoltando un po’ musica e lasciandomi andare ai miei pensieri.
Qual è stato “il prezzo” del suo successo?
Io mi reputo una persona molto fortunata perché nella vita ho avuto la possibilità di trasformare una passione in quello che è il mio lavoro. Ovviamente ci metto tanto impegno, questo non è un lavoro facile, ci sono tante cose a cui pensare e che devono funzionare. Però sono fiero e felice di quello che faccio, quindi non mi sento di aver rinunciato a qualcosa nella mia vita in nome del lavoro.
Un pensiero/aneddoto in libertà
Dopo tutto quello che abbiamo passato in questi ultimi due anni, ho una grande voglia di tornare a viaggiare, di tornare a scoprire cose nuove e incontrare nuove persone. Guardo a questo nuovo anno con tanto entusiasmo, che spero di riuscire a trasmettere attraverso le mie collezioni.