Lui è uno di quegli uomini di una volta dediti all’attività, al lavoro, da sempre molto inserito nel tessuto cittadino, dando dei contributi in termini di idee, anche grazie al suo viaggiare che gli ha permesso di conoscere altre realtà, sia in Italia che all’estero. Il fornaio per eccellenza, da una lunga storia familiare, Ermes Villa, da poco insignito del riconoscimento di bottega storica (100 anni), tra i massimi imprenditori del territorio, ambasciatore misanese del fare impresa, racconta cosa vuole dire essere commercianti a Misano Adriatico.
Quale potrebbe essere la formula giusta per non svendere il mestiere, che ogni imprenditore ha imparato, in questo difficile momento e soprattutto dove un’amministrazione può intervenire per rendere virtuoso il commercio.
”Siamo in clima elettorale e ogni candidato sindaco propone idee, ha pensieri sul futuro della città, ma mi viene da cogliere ciò che Marcello Tonini ha in mente, quando dice che ha ‘un sogno’. Io quel sogno lo condivido, ma deve diventare un obiettivo. Bisogna realizzare la crescita della città, purtroppo, in questo momento siamo pochi negozi. La crisi è a livello nazionale, questo è evidente, ma bisogna cercare di fare riaprire le attività. I piccoli negozi sono linfa vitale per le città.
La mia proposta, ma anche quella dei miei colleghi è quella di puntare su qualcosa che ci identifichi. Bisogna sapere e studiare in che direzione vogliamo andare. Nessuno sa fare tutto, però esistono delle competenze e professionalità che devono essere utilizzate per il bene comune, fare rete è importante e, allora, mi piace quando Tonini dice questo.”
Come si fa a convincere i commercianti ad investire?
”La situazione non è semplice perchè in questo periodo storico un commerciante non si può permettere tanti investimenti, ma insieme al comune e alla regione si potrebbero trovare dei contributi, a prescindere dalla legge 41 sui contributi. Si potrebbero anche eliminare alcune tasse, ad esempio, per andare incontro ai commercianti. Un’attenzione che auspico, per una visione più virtuosa, è quella di mantenere le promesse. Si era detto, nei vari incontri, con l’amministrazione uscente, che la viabilità di via Platani trasformata ultimamente in senso unico, direzione Riccione-Cattolica, sarebbe tornata a doppio senso di circolazione per poter ”indirizzare” le auto verso il centro e verso i negozi, ciò non è successo e, lascio a voi, la conclusione.”
Tutti hanno il desiderio di vivere bene. Cosa vuole dire questo in una cittadina turistica?
”Intanto…si decanta tanto l’autodromo, però nulla a Misano lo richiama. Direi che si potrebbero dedicare le rotatorie al circuito, sarebbe trovare un’identità; ogni aiuola se fosse a tema sarebbe identificativa della città. Abbiamo solo una rotatoria artistico-turistica, quella di Portoverde, per altro realizzata da un privato. Una piccola polemica, a giugno ancora non abbiamo pulito tutte le rotatorie. Lo sviluppo ed il commercio vogliono investimenti a lungo termine e non solo per il periodo estivo. Misano non è programmata per essere un paese commerciale, a livello residenziale poi è proiettata solo per l’estate. La trasformazione è fatta di passi che portano verso al futuro, quindi verso il rinnovamento ed i giovani. Io ho fatto una scelta diversa, ma parlo per i miei colleghi e sono convinto che a chi ”accende la luce” tutto l’anno, bisogna stargli vicino, invece ultimamente non c’è stato dialogo, ci si poteva incontrare per promuovere una nuova cultura, quella della identità”, conclude Ermes Villa.
Insomma scommettiamo sul futuro.