I misanesi lo conoscono come ”e fiul dla Pupa”, un’eredità di grande imprenditoria che gli ha permesso di vivere in modo totale ed esclusivo il settore turistico.
Dopo tanta esperienza può dire la sua su come vede il turismo oggi. In lista alle ultime amministrative con il candidato sindaco Marcello Tonini, di Voltiamo Pagina, attualmente consigliere di minoranza, Gianluca Neri lancia le sue riflessioni alla cittadinanza.
”I miei genitori, entrambi romagnoli, negli anni ’50 erano emigrati in provincia di Milano dove avevano aperto una trattoria. Nel 1972 decisero di tornare a Misano e aprirono l’Hotel Adria. Da sempre li ho aiutati nella gestione e avevo capito, fin da allora, che fare l’albergatore non è semplice. L’idea della pensione completa non mi piaceva allora come ora, penso che un hotel debba dare un letto ed una colazione”, dice Neri.
Da dove viene questa riflessione?
”Dopo una lunga parentesi in cui avevo dato in affitto l’attività, alla morte dei miei genitori, ripresi in mano le redini dell’albergo e optai per un B&B e secondo me è un buon compromesso. Trasformarsi in questo tipo di gestione diventa oggi, per molti, una scelta obbligata per alleggerire dalle molteplici incombenze della pensione completa, anche se il turista molto probabilmente preferisce quest’ultima opzione. Nel tempo altri hotel chiuderanno le cucine causando una possibile pressione al ribasso dei prezzi dei B&B. Il mio suggerimento sarebbe di incentivare l’apertura di un tipo di ristorazione semplice, veloce e più economica, in modo che possa essere fruito proprio da chi in albergo sceglie pernottamento e colazione. In tutto il mondo ci sono sempre più turisti che scelgono meno giorni di vacanza e, negli ultimi 30 anni, il numero di località che hanno un’offerta turistica che si è sviluppata tantissimo è aumentato, oscurando alcune qualità romagnole quali l’iniziativa e l’intraprendenza. Competere con questi nuovi paesaggi non è facile, hanno un doppio vantaggio: la bellezza del mare, e prezzi più alti, che in certi casi all’occorrenza possono abbassare, al contrario nostro che proponiamo già prezzi al limite del sostenibile”.
Quale futuro vede per la nostra Riviera?
”Bella domanda. Purtroppo il mare non è il nostro punto forte, ma attenzione a dire che in Romagna non si viene solo per il mare, perchè giustamente la risposta di una signora su facebook ad una mia provocazione è stata: ”vorrei proprio conoscere quella persona che va al mare per non andare al mare”, non ha tutti i torti. Vi racconto questa mia esperienza. Sono reduce da una settimana di crociera e, nonostante la mia diffidenza iniziale, sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Perchè non pensare alla nostra Misano come ad una nave? Prima di ogni cosa eliminerei le cucine e creerei tanti spazi collettivi dove si possa mangiare a tutte le ore del giorno dalla colazione a mezzanotte. Consentire al turista di scegliere se andare in spiaggia o no costruendo delle piscine con aree relax, organizzando giornalmente delle escursioni nell’entroterra con guida e cena, (a proposito anni orsono c’era anche a Misano un’agenzia viaggi che si dedicava a questo, chi l’ha vista?), e di sera usufruire di spazi in cui si possa trascorrere una bella serata, passando da un teatro ad una conferenza, da un concerto ad una pista da ballo. Sicuramente è un’utopia, un sogno difficile da realizzare, ma se quel modello di vacanza è apprezzato così tanto da fare decidere ad alcuni, di non scendere mai dalla nave, è proprio perchè vi è un susseguirsi di attività per rendere la vacanza un’esperienza da ricordare. Questi modelli di turismo devono fare capire che singolarmente non si va da nessuna parte. Unione in progetti comuni dove anche l’amministrazione comunale si renda artefice di questo cambiamento. Già negli anni ’90 si parlava di tali progetti, eravamo più avanti. Si discuteva di piscine, di cucine in comune per snellire il lavoro ed eliminare costi in un momento in cui il problema del personale non era così drammatico come adesso. E’ stato perso del tempo. Certo creare un programma che comporti grandi investimenti non è facile, ma era proprio quello il momento della sperimentazione dove c’era tanto entusiasmo ed il turismo trainava l’economia locale.
Misano offriva tanti terreni vicino agli hotel ed ora avremmo avuto un riscontro per capire se quel modello era stato vincente oppure no. I ragionamenti vanno fatti quando ancora non si è con l’acqua alla gola, io ho la sensazione che il tempo per ripensare a tutto questo è giunto al termine. Bisogna pensare in grande, ma molti nostri piccoli operatori non sono più in grado di farlo e si chiuderanno le serrande aspettando un pesce grosso che acquisti per pochi soldi. ”
Chi poteva incentivare questa trasformazione?
”L’amministrazione comunale poteva recepire le problematiche ed offrire risposte da il singolo imprenditore non poteva trovare. Sarebbe stato interessante anche effettuare dei sondaggi fra i turisti, per capire come immaginavano una Misano migliore.
E’ stato costruito un bel lungomare, ma chiunque sarebbe stato in grado di pensarlo. Cambiarsi gli indumenti intimi siamo in grado di farlo, vestirsi bene è questione di ricercatezza. Manca il pensare in grande, manca progettualità che proietta verso il futuro. Forse ci riusciranno le nuove generazioni”, commenta Gianluca Neri.