di Massimo Magnani
Nella notte dell’Immacolata, il Mediterraneo, troppo spesso teatro di tragedie e disperazione, ha visto brillare una luce, tenue ma potente. Una bambina di undici anni, proveniente dalla Sierra Leone, è stata trovata sola su un un barchino e salvata da una nave della ONG (Compasscollective) al largo di Lampedusa. Unica sopravvissuta ad un naufragio dovuto ad una tempesta con onde alte 4 metri e vento a 23 nodi. L’imbarcazione su cui viaggiava, partita da Sfax in Tunisia, si è rovesciata dopo tre giorni di navigazione, disperdendo in mare il suo carico di essere umani, 45 migranti che hanno, probabilmente, perso la vita nell’ennesimo tentativo di migrare. La sua salvezza è stata una scintilla natalizia di speranza, in un mare che si fa troppo spesso tomba.
In anni segnati da guerre e violenze, in un mondo lacerato da ingiustizie, questa bambina può rappresentare quella magia che spesso apre gli occhi a Natale. La sua vita, strappata alle onde, si fa simbolo di tenacia e messaggio universale di speranza.
È stata recuperata in stato di ipotermia e ora, in un centro di accoglienza, inizia un percorso di cura e di ascolto.
Il suo viaggio cominciato in un Paese tra i più poveri del mondo, devastato da guerre civili e carestie, dove la speranza è una parola che pochi hanno il lusso di pronunciare e lei come tanti altri, ha affrontato il deserto, la violenza dei trafficanti, le insidie della traversata.
La vicenda richiama inevitabilmente la tragedia di coloro che non ce l’hanno fatta: persone, in gran parte giovani uomini e donne, le cui vite sono state spezzate nel silenzio di un mare indifferente. Numeri che si sommano ai 30.000 morti o dispersi nel Mediterraneo dal 2014 ad oggi, una statistica che fa sempre più fatica a scuotere coscienze anestetizzate.
Eppure, la salvezza di questa bambina, risuona come un monito e un messaggio al tempo stesso. Non dovremmo più accettare che l’umanità si perda in questo buio, in questi conflitti e tragedie che sembrano aver soffocato ogni empatia. La sua storia è il messaggio natalizio di questo Natale 2024, un invito a riscoprire la nostra capacità di proteggere, accogliere e credere in un futuro diverso.
Il salvataggio di questa bambina ci ricorda che, anche nelle notti più buie, c’è sempre una luce. In un mondo ferito e diviso, l’unico vero miracolo di Natale potrebbe essere ritrovare il coraggio di non voltare lo sguardo, di restituire a ogni vita il valore che merita.
Ogni vita è sacra, e ogni notte, per quanto lunga possa essere, può essere rischiarata da una stella.