Rimini. Giornata mondiale del pane artigianale.
Confartigianato Imprese Rimini celebra mercoledì 16 ottobre, insieme ai panificatori associati, la giornata mondiale del pane artigianale, ricorrenza che coincide con la giornata mondiale dell’alimentazione istituita dalla FAO nel 1981 e nata con l’obiettivo di sensibilizzare il consumo del pane e dei prodotti da forno, preparati ogni giorno impiegando ingredienti sani.
La Regione Emilia-Romagna, per valorizzare la professionalità artigiana e garantire il diritto all’informazione del consumatore, ha disciplinato nel 2017 l’attività di produzione e vendita del pane.
Il ‘pane fresco artigianale’ deve essere venduto entro 24 ore dalla conclusione del processo produttivo in scaffali riservati e contrassegnati dalla dicitura “pane fresco”.
Dunque, il pane cotto parzialmente, poi congelato per proseguire la cottura in un secondo momento, come quello che si trova quasi sempre nei supermercati, non è considerato fresco. Il consumatore sa, quindi, se sta mangiando pane artigianale o meno e, in tale caso, da dove proviene.
In questo quadro, Confartigianato Imprese Rimini si distingue per l’attività svolta in questi anni a sostegno del consumo e nella valorizzazione dei panifici locali.
“Il pane è il prodotto che compare ogni giorno nel 99% delle nostre tavole – dice Davide Cupioli, Presidente di Confartigianato Imprese Rimini e storico imprenditore nel settore della panificazione – e in ogni territorio viene declinato secondo le tradizioni. Il denominatore comune è la freschezza e quindi la qualità del prodotto. Siamo impegnati nel trasmettere al consumatore le informazioni per un acquisto consapevole perché siamo in presenza di pericolose mistificazioni. Come Associazione da tanti anni promuoviamo un progetto che mira a questo obiettivo e il 16 ottobre aspettiamo i consumatori nei nostri forni per un assaggio di qualità”.
Al 30 giugno del 2024 le imprese attive del territorio emiliano-romagnolo che producono prodotti da forno e farinacei sono 2.298, di cui l’84% pari a 1.931 unità sono artigiane.
In presenza di un calo delle imprese su scala regionale, -172, Rimini è in controtendenza e cresce di due unità
Rispetto al periodo pre-pandemia (anno 2019) le imprese del settore prevedono di assumere più del doppio dei profili, pari a 780 posizioni in più (è il +21,4% per il totale entrate in regione), in crescita anche rispetto al 2022 del +1,4% (è il +4,2% il totale entrate 2023 su 2022).
La quota di figure del settore ritenuta difficile da reperire cresce di 20,2 punti percentuali nel 2023 rispetto al valore del 2022 (38,4%), in accelerazione rispetto all’aumento di difficoltà registrato per il totale entrate (+4,2 punti percentuali).