rimini. ‘Mura federiciane’ da Porta Galliana a Corso Giovanni XXIII: si conclude il restauro conservativo.
Intervento che fa parte del processo di recupero dell’identità storica culturale mediante il restauro e la valorizzazione di luoghi simbolo della città: la cinta muraria che conduceva alla porta di accesso da mare al centro storico.
I lavori danno continuità ai progetti realizzati nelle aree limitrofe al Ponte di Tiberio e volti alla valorizzazione e fruibilità dei beni storici: la piazza sull’acqua, il progetto denominato Porto Antico e in particolare va a completare il più recente recupero di Porta Galliana, riconsegnata ai riminesi nel pieno della sua bellezza già nell’aprile di due anni fa al termine di un articolato intervento di valorizzazione dell’area archeologica, e nella primavera scorsa al centro di ulteriori interventi di perfezionamento conservativo, progettati e realizzati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti.
L’attività eseguita sulle mura federiciane, concordata e approvata dalla Soprintendenza, ha visto il restauro delle superfici e il consolidamento delle mura adottando il criterio del “minimo intervento”, evitando cioè lavorazioni dove non ne sussistesse la stretta necessità. Le opere previste hanno quindi assicurato la conservazione del monumento e la sua valorizzazione attraverso un ritrovato senso di unitarietà, consentendo una lettura delle varie fasi storiche e delle modifiche apportate nel tempo sulle mura.
Data l’importanza del monumento, il progetto è stato preceduto da una accurata analisi stratigrafica muraria ad opera di esperti specializzati. Sono stati consolidati i laterizi e le pietre che presentavano superfici fragili e fratturate, stabilizzate e colmate le lesioni delle murature. Un puntuale intervento di stuccatura dei laterizi e dei giunti tra gli elementi garantisce la stabilità dei bastioni e la loro resistenza al degrado causato dagli agenti atmosferici. Sono state a tal fine revisionate le “copertine” in pietra per ripristinare il corretto deflusso delle acque meteoriche.
I lavori hanno avuto una durata di cinque mesi con un investimento di 200mila euro.