Sharon Verzeni poteva essere salvata. Moussa Sangare aveva già dato segni di squilibrio tornato dall’America. In origine era un bravo ragazzo, aspirante rapper poi aveva cominciato a fare uso di sostanze ed era stato allontanato anche dalla sua famiglia. Dopo un lunghissimo interrogatorio ha confessato l’omicidio sostenendo di aver ucciso la prima persona che gli capitava. Sicuramente una personalità fragile chissà da quale stato d’animo è stato mosso. È una gioventù sempre più allo sbando. Cominciano a delinquere presto, a 15, 16 anni e continuano peggiorando man mano che passa il tempo.