Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Amava essere chiamato così: signor Giorgio. Perché Giorgio Armani che non dimenticheremo mai in fondo era umile seppure fosse diventato il re della moda internazionale. Eleganza, classe, stile, perfezionismo chirurgico, si chirurgico, perché aveva cominciato Medicina e Chirurgia. Capisce che però quella non è la sua strada e ricomincia come vetrinista alla Rinascente per poi lavorare con Cerruti e successivamente iniziare il sodalizio con Sergio Galeotti, compagno nel lavoro e nella vita che però morirà molto giovane. Allora continua da solo come stilista e imprenditore: apre ristoranti, alberghi ed entra nel mondo del basket con l’Olimpia Milano. Tutto quello che fa è un grande successo, aprendo negozi anche negli Stati Uniti e in Oriente. 12 miliardi di eredità e lavoro per 8.700 dipendenti sparsi in tutto il mondo. Soprattutto lascia una grande eredità umana.