Manifattura in Emilia-Romagna: fatturato in aumento o stabile per oltre 7 aziende su 10 ma il settore si confronta con le sfide di fine Piano Transizione 5.0, reperimento di risorse qualificate e impatto dei dazi.
L’industria manifatturiera continua a rappresentare uno dei settori di maggior rilievo per l’economia italiana con le sue più di 42.000 imprese attive in Emilia-Romagna. I dati sull’andamento del settore mostrano segnali di tenuta: in Emilia-Romagna, nei primi nove mesi del 2025, il fatturato risulta in aumento o stabile per oltre 7 aziende su 10, un dato perfettamente in linea con la media nazionale. Sempre in Emilia-Romagna, più di 6 aziende su 10 procedono coerentemente con gli obiettivi prefissati, ma quando si parla di livello di soddisfazione generale dell’andamento attuale della propria azienda i riscontri sono più tiepidi, con più di 7 imprese su 10 che affermano di essere mediamente soddisfatte.
La questione delle risorse umane rappresenta un fattore chiave per garantire efficienza e competitività nel manifatturiero italiano. Il settore segnala da tempo difficoltà nel trovare personale qualificato:
in Emilia-Romagna il 36% delle imprese segnala difficoltà nel reperire risorse -dato inferiore rispetto a Lombardia, Veneto e Sud Italia, mentre un terzo indica criticità legate alle competenze disponibili. Sul fronte della digitalizzazione, la metà delle aziende dichiara di aver raggiunto un buon livello di maturità digitale o di essere altamente digitalizzate. Questo risultato si accompagna a un’elevata soddisfazione per le competenze digitali interne: più di 8 aziende su 10 si dichiarano molto, abbastanza o mediamente soddisfatte del proprio capitale umano in ambito tecnologico.
Ma proprio sul Piano Transizione 5.0 – ormai giunto a scadenza – il giudizio delle imprese dell’Emilia-Romagna appare articolato: 4 aziende su 10 lo valutano positivamente o abbastanza positivamente, e sempre 4 aziende su 10 considera le misure proposte dal Piano insufficienti per supportare le imprese. A ciò si aggiungono le incertezze legate all’introduzione dei dazi: in Emilia-Romagna la metà delle imprese si dichiara molto o abbastanza preoccupata, e di aver già registrato impatti diretti significativi o comunque rilevanti sulla propria attività. Una condizione che spinge molte aziende del territorio a rivedere strategie commerciali e catene di approvvigionamento.
Le aspettative per la fine dell’anno si dividono tra ottimismo e cautela, con una manifattura che continua a investire in innovazione pur dovendo fare i conti con incertezze di mercato e complessità strutturali.
Ed è proprio in questo percorso di continua evoluzione che le imprese hanno bisogno di punti di riferimento come MECSPE, che da oltre 20 anni accompagna gli imprenditori nel loro processo di trasformazione, presentando le soluzioni più innovative per migliorare i processi produttivi.









