Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Non mi ricordo un giugno così caldo e umido negli ultimi venti anni. Per chi deve lavorare e fa il medico come me è un problema perché gli ambienti sono dotati tutti di aria condizionata ma quando si esce per spostarsi da un padiglione a un altro si fa letteralmente un bagno di sudore per poi rientrare sotto l’aria condizionata con il rischio di ammalarsi. Sarebbe il momento ideale per andare in vacanza o al mare con il refrigerio dell’acqua o meglio ancora in collina o in montagna. Altrimenti per chi è in città un tuffo in piscina e una bella nuotata nel weekend oppure l’ alternativa stare tappati in casa con l’aria condizionata. Va bene non inquinare ma bisogna pensare anche alla propria salute.