Di Alessandro Bovicelli, ricercatore di Ginecologia oncologica all’Università di Bologna
Il mondo digitale prima e l’intelligenza artificiale adesso sono innovazioni importanti, ma pericolose al tempo stesso. Rappresentano una grande limitazione all’espressione del pensiero. Un esempio sono gli smartphone e i social che ci danno tante informazioni ma ci fanno passare molto tempo passivamente subendo tutto quello che lo schermo ci passa smettendo di pensare liberamente. Lo stesso discorso vale per l’intelligenza artificiale. Spingiamo un tasto e otteniamo quello che vogliamo, ma non è creato da noi, non è elaborato dal nostro pensiero. Se ci pensiamo la libertà di creare qualcosa è uno dei doni più belli che abbiamo e rischiamo, nel mondo nuovo, di utilizzarla sempre di meno. Dovremmo invece cercare di preservarla il più possibile.